Grotta in Spagna famosa per le pitture rupestri fu frequentata per oltre 50.000 anni
Le grotte famose per le pitture rupestri che ospitano erano chiaramente frequentate dai loro autori, ma dovevano indubbiamente sussistere ulteriori ragioni per il loro utilizzo, complessità sociali di ardua decifrazione in assenza di elementi di studio grazie ai quali approfondire la tematica.
Oggi i primi risultati degli scavi effettuati nella Cueva de Ardales, una grotta ubicata a Málaga (Spagna) famosa per gli oltre 1.000 fra dipinti e incisioni realizzati dai nostri antenati vissuti in epoche preistoriche, aiutano a far luce sullo sviluppo della cultura umana lungo la penisola iberica.
Recenti studi tendono a confermare l’ipotesi a realizzare i dipinti rupestri fossero in gran parte donne
L’analisi di resti biologici e manufatti portati alla luce all’interno della grotta e datati grazie a metodologie quali il radiocarbonio suggerisce che i primi occupanti del sito siano stati i Neanderthal, oltre 65.000 anni fa. I nostri antenati diretti, i Sapiens, giunsero 30.000 anni più tardi e frequentarono la grotta in modo sporadico almeno fino all’alba dell’età del rame.
Composizioni realizzate tramite punti e sagome di mani ottenute grazie al tipico pigmento rosso costituiscono gli esempi più antichi di pitture presenti sulle pareti della grotta, mentre quelle successive si fanno via via più complesse con le celebri raffigurazioni degli animali dell’epoca.
Il sito rivela prove di utilizzo come luogo di sepoltura nell’Olocene, lo dimostra l’analisi dei resti umani rinvenuti, mentre l’estrema scarsità di indicazioni riconducibili alla vita sociale di tutti i giorni lascia intendere questa grotta non fosse invece sfruttata a fini abitativi.
L’area fra la Spagna e il sud della Francia è particolarmente ricca di grotte dal sorprendente contenuto artistico
Gli autori riportano che lo loro ricerca conta su una serie ben stratificata di oltre 50 date radiometriche nella Cueva de Ardales, a conferma dell’antichità dell’arte paleolitica stimabile in oltre 58.000 anni. Il ritrovamento di numerosi frammenti di ocra nei livelli del Paleolitico medio conferma inoltre che la grotta era un luogo considerato di peculiare, specifico interesse per le finalità artistiche.
I risultati del nuovo studio confermano l’importanza di Cueva de Ardales, visto come luogo di alto valore simbolico. Questo sito offre un’incredibile visuale sulla storia dell’attività umana in Spagna e insieme a siti analoghi, esistono nella stessa regione più di 30 altre grotte che al proprio interno preservano dipinti simili, rende la penisola iberica una località chiave per indagare e comprendere in modo approfondito la storia della cultura europea.
Per ulteriori informazioni: “The nature and chronology of human occupation at the Galerías Bajas, from Cueva de Ardales, Malaga, Spain“, PLOS ONE (2022).