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Le più celebri frasi “mai pronunciate” fra cinema, letteratura e televisione

“Che mangino brioche!” è la celebre frase attribuita a Maria Antonietta, ma negli ultimi anni sta prendendo piede anche la consapevolezza che secondo gli storici la regina di Francia non l’avrebbe in realtà mai pronunciata. Ma se di fronte a casi storici può risultare difficile risalire alla verità, le verifiche sono molto più semplici nella finzione.

I Grandi Classici del cinema e della letteratura

Alcuni casi letterari o cinematografici sono divenuti negli ultimi anni abbastanza noti: Humphrey Bogart non dice mai “Suonala ancora, Sam” in Casablanca e Sherlock Holmes all’interno delle opere letterarie di sir Arthur Conan Doyle nemmeno una volta pronuncia la frase “Elementare, Watson!”. Del resto anche l’abbigliamento caratteristico del celebre detective, il berretto da cacciatore e la mantella Havenlock, è apocrifo e dovuto agli adattamenti per altri media.

Qui siamo di fronte a situazioni identiche sia in italiano che nella lingua originale (naturalmente quasi sempre l’inglese), ma ci sono casi in cui la traduzione da una lingua all’altra ha avuto effetti curiosi e anche diversi fra di loro.

Citazioni perdute in un oceano di adattamenti

Nel primo Terminator si notano diverse traduzioni non accurate rispetto all’originale e spesso non giustificate nemmeno dal necessità di mantenere la sincronia col movimento delle labbra degli attori (per esempio perché le labbra non sono inquadrate durante la battuta), e anche se naturalmente era imprevedibile sarebbe diventata una frase iconica, in Italia non sentiamo Arnold Schwarzenegger dire “I’ll be back”, che nell’adattamento nostrano diventa “Aspetto fuori”.

In realtà in questo modo si perde anche l’ironia relativa al Terminator che in effetti ritorna, ma subito e sfondando l’ufficio con un’automobile. E sebbene il “Sono tornato” (“I’m back!”) sia stato poi preservato in Terminator 2 (ma senza, a questo punto, che vi fosse il richiamo al precedente film), altrettanto non si può dire delle auto-citazioni di Schwarzy in altre pellicole, come Last Action Hero – L’Ultimo Grande Eroe, dove “I’ll be back” diventa “Ci vediamo”.

E si può fare un discorso analogo con “Go ahead, make my day!”: come riporta Wikipedia, la traduzione letterale sarebbe “Avanti, da’ un senso alla mia giornata”, con un adattamento appropriato che potrebbe essere “rendimi felice” o “fammi contento”. La scelta è attribuita all’attore e doppiatore Michele Kalamera (la sua voce è caratteristica e celeberrima) e anche in questo caso non si poteva sapere sarebbe divenuta d’uso comune nel linguaggio popolare: già farebbe strano sentire l’allora presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan dire “Coraggio… fatti ammazzare”, ma lo è ancor più se a esprimersi in tal modo è un amichevole robottino che funge da intrattenitore per i bambini in un parco giochi, come visto (e sentito) in una puntata dello show televisivo Affari di Famiglia!

Il curioso caso di Star Trek: la celebre frase inesistente

“Beam me up, Scotty!” è forse la frase di origine televisiva più citata nell’ambito della cultura pop (per esempio in altri telefilm) ed è anche divenuta un modo di dire in uso quando ci si ritrova in una situazione spiacevole, con un significato equivalente a “Come ho fatto a cacciarmi in questo guaio” o “Qualcuno mi tiri fuori da questa situazione!”.

Naturalmente la popolarità di tale espressione deriva dal fatto che essa venga abitualmente utilizzata dal capitano Kirk nella serie originale di Star Trek quando vuole risalire a bordo dell’Enterprise. O forse no, poiché in realtà negli 80 episodi della serie (79 più l’episodio pilota originariamente respinto dalla NBC) e sei film con protagonista l’equipaggio originale tale frase non viene in realtà mai pronunciata.

Ascoltando la recitazione in lingua inglese ne possiamo infatti ascoltare diverse varianti, ma mai “Beam me up, Scotty!”. La versione che più ci si avvicina la ritroviamo in La Posta in Gioco (The Gamesters of Triskilion, episodio 16 della seconda stagione), dove Kirk dice “Scotty, beam us up.”.

Tale citazione ha trovato in Italia una diffusione assai minore anche a causa dell’impossibilità di una traduzione letterale: da noi la frase è diventata “Ci faccia risalire” o “Ci tiri su” e relative varianti. Negli adattamenti di film, romanzi, fumetti la citazione finisce spesso perduta probabilmente perché non riconosciuta dal traduttore e ne viene proposto una versione che nel contesto appare del tutto privo di senso: così in un documentario all’attrice Gillian Anderson viene fatto pronunciare un enigmatico “Irradiazioni” mentre nel romanzo Uragano Rosso di Tom Clancy leggiamo un altrettanto incomprensibile “Facci ridere un po’”.

Ma concludiamo in dolcezza segnalando che in compenso fra gli appassionati della saga creata da Gene Roddenberry il tiramisù viene, comprensibilmente alla luce del doppiaggio italiano di Star Trek, scherzosamente ribattezzato la torta del teletrasporto!

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