La libreria antiquaria di Umberto Saba a Trieste

In via San Nicolò, 30 a Trieste, il tempo sembra essersi fermato: nella libreria antiquaria Umberto Saba migliaia e migliaia di libri dominano i locali, lontani anni luce dalla frenesia e dalla velocità che, appena fuori, domina fra i negozi alla moda. 

Scaffali in legno circondano le pareti e, su di essi, volumi grandi e piccoli di libri sembrano mettere in dubbio le leggi fisiche di resistenza degli stessi. Un mondo lontano, lontanissimo dalle librerie commerciali che popolano le nostre città.

L’antro oscuro di Umberto Saba

Saba, uno degli scrittori italiani più importanti del secolo scorso, acquistò la libreria Mayländer nel periodo fra le due guerre: la libreria era nata nel 1833 con il nome di Libreria Borner ed era sita in Piazza della Borsa. 

Mayländer era proprietario dal 1914 e trasferì la libreria in via San Nicolò, 30; nel 1919 Umberto Saba acquistò la libreria antiquaria con il filosofo Giorgio Fano, che ben presto vendette la quota di proprietà a Saba. 

Durante gli anni bui delle leggi razziali, Saba dovette formalmente cedere la libreria al commesso Carlo Cerne e ad Ettore Ferrari, subentrato nella proprietà al finanziatore Alberto Stock, mentre lo scrittore e la sua famiglia furono costretti a emigrare a Parigi, per sfuggire alle persecuzioni del regime fascista.

Nel 1947, al rientro in Italia, Saba divenne nuovamente proprietario di metà libreria, mentre il restante 50%, per volontà della vedova Ferrari, rimase in mano a Carletto Cerne. La proprietà della libreria, fino alla morte del poeta, sarà divisa al 50% fra i due.

Alla morte di Umberto Saba, nel 1957, Linuccia Saba, figlia del poeta, cedette la quota di proprietà a Carletto Cerne che gestì la libreria fino al 1981, quando gli subentrò il figlio Mario che da allora si è occupato della libreria.

Saba fu sempre molto legato alla libreria, che lui definiva “antro oscuro” per via della luminosità piuttosto scarsa che c’era; negli anni divenne un luogo di ritrovo per intellettuali e scrittori italiani e non dell’epoca, mentre oggi è una tappa obbligata per chiunque passi da Trieste.


Rarità e libri preziosi conservati nella libreria

I volumi custoditi nella libreria risalgono anche a diverse centinaia di anni fa: il più datato risale al 1484, “Le opere morali di San Gregorio”, accanto al quale possiamo trovare altri testi in carattere gotico e volumi con le poesie di Saba.

Un’altra opera di particolare pregio è la Commedia dantesca riprodotta su un foglio di dimensioni 71×50 cm, scritto a mano risalente all’Ottocento. All’interno della libreria, sono presenti diversi oggetti che appartennero al poeta. 

All’ingresso, è presente la poltrona dove Saba soleva sedersi, in attesa di clienti: al loro arrivo, li accoglieva e conversava proprio qui, con loro. Nella libreria ci sono anche diversi ritratti del poeta, e la sua macchina da scrivere Olivetti.


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