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Arriva a Trento Fede Galizia. Mirabile pittoressa

Dal 03 Luglio 2021 al 24 Ottobre 2021 il Castello del Buonconsiglio di Trento celebra la pittrice Fede Galizia con la prima mostra monografica a lei dedicata, che comprende circa ottanta opere tra dipinti, disegni, medaglie, libri antichi ed incisioni. Donna raffinata, colta, ma soprattutto poliedrica, il nome di questa artista si affianca a quello di altre poche donne della sua epoca che sono riuscite a distinguersi nel mondo dell’arte, fra cui spiccano Sofonisba Anguissola e Artemisia Gentileschi.

Chi era Fede Galizia?

Originaria del trentino, la Galizia vive soprattutto a Milano, dove si trasferisce insieme alla famiglia. Anche il padre, Nunzio, è un artista, e si occupa prevalentemente di miniature e cartografia. Da lui Fede, il cui nome ricordava la fede nel Signore nell’Europa della Controriforma, apprende l’arte pittorica, e già da giovanissima viene considerata un’artista formata.

Nel 1596, data e firma Giuditta con la testa di Oloferne, dipinto in cui indugiò in modo particolare nel curare vesti e gioielli, piuttosto che nell’esaltare la drammaticità della scena, come era usuale fare alla fine del ‘500. I suoi lavori piacciono molto e presto le vengono commissionate opere di rilievo persino alla corte imperiale di Rodolfo II d’Asburgo, grazie alla mediazione di Giuseppe Arcimboldi.

Alla giovane pittrice vennero commissionate alcune pale, fra cui Noli me tangere (1616, Milano, S. Stefano), per l’altare di Santa Maria Maddalena e dei ritratti, ma è soprattutto considerata tra i fondatori del genere della natura morta.

Inconfondibili sono le sue eleganti alzate decorate con frutta, raffigurata con una morbidezza e un realismo straordinari. La fama di Fede cresce fino a dare vita a quello che viene definito il “fenomeno Galizia”, capace di trasmettere, con le sue pale, i ritratti e le sue spettacolari nature morte, il significato pieno della vita silente.

La mostra “Fede Galizia mirabile pittoressa”

Intitolata “Fede Galizia mirabile pittoressa”, la mostra è curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa e si propone di far conoscere meglio questa artista che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte.

Il percorso vuole contribuire a far comprendere un fenomeno culturale che si impose, nel mezzo di una produzione essenzialmente maschile, con discrezione. Strutturato in nove sezioni e tramite il confronto con Sofonisba Anguissola, Barbara Longhi e Lavinia Fontana, il progetto espositivo s’interroga sia sul contesto di Milano e Trento ma anche sui motivi per cui la pittura di Fede Galizia piacesse così tanto.

Inoltre, si chiede anche come lavorasse Fede a Milano, all’epoca coinvolta nell’epidemia di peste, per poi essere travolta dalla pittura allegorica di Giuseppe Arcimboldi. Le opere esposte saranno circa un’ottantina e saranno esposte anche opere di Giuseppe Arcimboldi, Bartholomeus Spranger, Jan Brueghel e Daniele Crespi, provenienti dai più importanti musei italiani, da collezioni private e internazionali.

Ampio spazio verrà dato anche al ruolo del padre Nunzio Galizia, al repertorio iconografico della natura morta, visto che Fede è stata uno dei precursori del genere insieme a Giovanni Battista Ambrogio Figino.

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