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La grande onda di Hokusai: tra Oriente e Occidente

L’opera intitolata “La grande onda di Kanagawa” è una xilografia realizzata dal pittore giapponese Katsushika Hokusai e fu pubblicata tra il 1830 e il 1831. L’immagine appartiene alla celebre serie “Trentasei vedute del Monte Fuji” e di essa esistono numerose copie conservate in diversi musei del mondo.

La grande onda di Kanagawa è un’opera conosciuta universalmente ed è divenuta un’immagine leggendaria nella storia dell’arte asiatica. Ma cosa rende quest’opera così unica e particolare? E perché è diventata così celebre in tutto il mondo tanto da influire anche sull’arte occidentale di fine ‘800 – inizi ‘900?

Descrizione e analisi dell’opera

La grande onda di Kanagawa è stata eseguita da Hokusai in stile ukiyo-e, una tecnica di stampa artistica giapponese su carta che si serve di matrici di legno incise, sviluppatasi nel “periodo Edo” (XVII-XX secolo). Tema dell’opera è la rappresentazione della forza della natura che si imbatte sull’uomo e ne minaccia la sopravvivenza.

L’artista giapponese raffigura il mare in tempesta sul quale fluttuano tre imbarcazioni con dei pescatori al largo del porto di Kanagawa. Un’onda gigantesca occupa tutta la scena ed è rappresentata nel momento in cui sta per abbattersi sugli sventurati vogatori, formando una grande spirale il cui centro va quasi a coincidere con quello dell’immagine.

Katsushika Hokusai, La grande onda di Kanagawa, 1830-1831.

In fondo è possibile scorgere il Monte Fuji, indiscusso simbolo di sacralità in tutto il Giappone ed immagine molto ricorrente nelle opere degli artisti giapponesi. In questo caso, l’elemento religioso fisso ed immobile sullo sfondo sembra quasi osservare in maniera indifferente l’attuarsi dell’imminente tragedia.

Il progetto di una vita

Secondo gli storici, Hokusai realizzò questa spettacolare xilografia quando aveva l’età di 70 anni, periodo in cui aveva perso da poco tempo la moglie e si trovava in gravi difficoltà economiche, a causa del nipote che gli procurava continui debiti.

Quella che di lì a poco sarebbe divenuta un’opera celebre in tutto il Giappone e poi nel resto del mondo non si concretizzò nella mente dall’artista da un giorno all’altro: la serie “Trentasei vedute del Monte Fuji” era un’idea che Hokusai progettava da circa trent’anni ed il soggetto della grande onda era già stato riprodotto dall’artista numerose volte.

La fama e le influenze dell’Occidente

La grande onda di Kanagawa fu, tra le immagini della serie, quella che senza dubbio divenne la più conosciuta e ricopiata. I motivi sono da ricercare nelle forti influenze dell’arte occidentale che rendono quest’opera completamente diversa dalle immagini della tradizione nipponica.

Nella pittura giapponese non esisteva la prospettiva, ma le figure avevano dimensioni differenti a seconda della loro importanza, proprio come avveniva nell’arte figurativa dell’Antico Egitto. Hokusai, invece, studia e conosce la tecnica della prospettiva, riuscendo a realizzare un’opera unica nel suo genere.

Della grande onda di Hokusai furono realizzate oltre 5000 copie dalla matrice originale. Fu proprio con le opere di Hokusai (assieme a quelle di Hiroshige e Utamaro) che l’arte giapponese arrivò in Europa, determinando intorno alla fine dell’Ottocento la nascita del “giapponismo”.

L’arte di Hokusai, influenzata enormemente dalle tecniche pittoriche occidentali, fu molto apprezzata da numerosi artisti europei (tra cui Claude Monet) e a sua volta fu d’ispirazione per gli artisti impressionisti e post-impressionisti e successivamente anche per l’Art Nouveau.

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