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Preservare alimenti deperibili senza consumare energia: un nuovo materiale dal MIT

Ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno messo a punto un nuovo speciale materiale a base di idrogel e aerogel in grado di conservare cibi deperibili, ma anche medicinali, mantenendoli freschi per diversi giorni senza necessità di alcuna fonte di energia.

L’ispirazione viene dalla natura: una spessa peluria consente al cammello di contrastare il caldo bruciante del deserto e di preservare le proprie riserve d’acqua. Alle nostre latitudini siamo abituati a pensare alla lana solo per lo scopo opposto, ovvero tenerci al caldo; ma le popolazioni che vivono nel deserto ben sanno da secoli che essa ha più precisamente funzioni isolanti, ovvero di mantenere stabile la temperatura del corpo che avvolge.

Un cammello perde fino al 50% in più di acqua dopo la tosatura

Lo strato inferiore del nuovo materiale mima la funzione delle ghiandole sudoripare: l’idrogel è una sostanza gelatinosa, una sorta di struttura a spugna che permette all’acqua in esso contenuta di evaporare agevolmente. Lo strato superiore in aerogel fa a sua volta le veci del pelo, fungendo da schermo al calore proveniente dall’esterno senza, nel contempo, porre ostacoli al passaggio del vapore acqueo.

L’idrogel è già da tempo impiegato nelle tecniche di raffreddamento, ma in accoppiata con lo strato superiore in aerogel rivela, nei test, una capacità di abbassare la temperatura di oltre 7° per un periodo di tempo cinque volte superiore rispetto all’utilizzo come unico componente.

La struttura si dimostra efficiente nonostante uno spessore di appena un centimetro

I ricercatori ritengono il nuovo materiale garantisca piena funzionalità per almeno otto giorni, a fronte dei soli due offerti da soluzioni analoghe. Esso potrebbe trovare impiego nella distribuzione alimentare a vari livelli, incrementando le opzioni di distribuzione degli alimenti deperibili; ma anche, per esempio, nella conservazione e nel trasporto di vaccini: molti, come quello sviluppato da Oxford-AstraZeneca in risposta alla pandemia da Covid-19, richiedono una catena del freddo che li mantengano stabilmente entro un range compreso fra i 2 e gli 8 gradi sopra lo zero.

L’aerogel, il principale componente del materiale, si basa su una materia prima economica come la silice (in sostanza, la stessa sabbia dalla quale si ricava il vetro), mentre è purtroppo ancora costoso il procedimento per la sua lavorazione. Le aziende del settore stanno già lavorando per la ricerca di tecniche in grado di ridurre tali costi, soprattutto a fronte di una produzione su larga scala.

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