Nel nostro Sistema Solare giganti ghiacciati come Urano e Nettuno posseggono una densità media molto più bassa rispetto ai pianeti rocciosi, Terra, Marte, Venere e Mercurio.
La sonda TESS ha tuttavia individuato un pianeta grande 39,1 volte la Terra ma dotato della stessa densità. Ovvero 2,5 volte la densità di Nettuno, e ciò ha stupito i ricercatori.
L’esopianeta è stato individuato grazie al metodo del transito di fronte al proprio sole
Il pianeta, TOI-849b, orbita intorno a una stella a 750 anni luce da noi. Di solito i ricercatori danno la precedenza all’analisi dei dati relativi a stelle più vicine e luminose poiché in questo modo è più probabile rilevare elementi significativi per l’identificazione di esopianeti, quindi i rilievi effettuati da TESS già nel 2018 sono stati studiati in un momento in cui gli astronomi avevano maggior tempo a disposizione.
Una volta resisi conto della consistenza dei dati ricevuti e delle peculiarità che implicavano, ulteriori strumenti sono stati puntati su TOI-849 per studiare più approfonditamente questo suo strano pianeta, come lo spettrografo HARPS dello European Southern Observatory dell’Agenzia Spaziale Europea in Cile.
Dimensioni, massa e orbita presi insieme ne fanno un caso unico, finora
Un oggetto con un simile rapporto fra massa e dimensioni e soprattutto in orbita così vicino alla propria stella, in una zona non a caso denominata deserto nettuniano perché non ci si aspetta di trovarvi questa tipologia di pianeti, rappresenta un enigma in base alle teorie più accreditate sulla formazione dei sistemi planetari: avrebbe dovuto piuttosto continuare a crescere fino a divenire un gioviano caldo, con dimensioni e massa rispettivamente di migliaia e centinaia di volte la Terra.
L’ipotesi principale è che si tratti di un un gigante gassoso privato della spessa e densa atmosfera che lo circondava, in seguito a un evento cosmico come l’impatto catastrofico con un altro oggetto o, più probabilmente, all’evaporazione causata dagli effetti del suo sole.
L’alternativa consiste nel considerarlo un gioviano mancato: una volta formatosi il nucleo, esso non è riuscito ad attrarre e raccogliere l’enorme quantità di gas come invece dovrebbe accadere. Il perché è oggetto di congetture: potrebbe essersi formato in un periodo tardo nella storia del sistema stellare cui appartiene ed essersi quindi ritrovato senza più materiale disponibile accumulabile, ma si tratta comunque di possibilità da esplorare perché potrebbero indurre i ricercatori a rivedere le teorie più accettate in proposito.
Un anno dura meno di un giorno
TOI-849b gira intorno alla propria stella, di classe G e in effetti molto simile al nostro Sole, in appena 18 ore (per un paragone, l’anno di Mercurio dura 88 giorni) e la temperatura sulla superficie dovrebbe aggirarsi sui 1500°. Questo implica una continua rigenerazione dell’eventuale atmosfera residua con elementi provenienti fin dal nucleo, quindi la sua osservazione secondo i principi che abbiamo spiegato in un precedente articolo potrà fornire preziose indicazioni sulla natura di questo anomalo pianeta.
Di Corrado Festa Bianchet