La NASA e il nuovo telescopio per difenderci dagli asteroidi
Gli asteroidi sono potenzialmente una minaccia reale, al netto di frequenti titoloni inutilmente allarmistici. Negli ultimi vent’anni la consapevolezza della necessità di un monitoraggio degli oggetti potenzialmente pericolosi si è fatta via via più chiara e diversi progetti sono stati attivati a livello internazionale, NASA in testa. Ma tra mille problemi dovuti soprattutto alla scarsità nei finanziamenti. Così succede che il Congresso americano dia incarico all’ente aerospaziale di censire gli asteroidi del diametro di almeno 140 metri ma senza stanziare fondi specifici allo scopo.
La NASA ha avuto un colpo di fortuna: il Wide-field Infrared Survey Explorer (WISE) è un telescopio spaziale lanciato nell’orbita terrestre nel 2009 con lo scopo di mappare l’intera volta celeste nella lunghezza d’onda degli infrarossi al fine d’individuare galassie, stelle, comete non visibili a occhio nudo. La missione terminò l’anno successivo a causa dell’esaurimento del refrigerante, ma ci rese conto lo strumento poteva essere “riciclato” cercando di aggirare il problema. Dopo una prima nuova vita di quattro mesi, la missione, ora denominata NEOWISE (NEO=near-Earth Objects, oggetti prossimi alla Terra), è attiva dal 2013 con lo scopo di censire gli asteroidi di grandi dimensioni. Questo pur potendo utilizzare ormai solo una parte della strumentazione. Inizialmente veniva indicato il 2017 come termine di questa seconda vita del telescopio ma si è riusciti a rinviarlo al 2020. Tuttavia per una questione tanto delicata e importante non si può fare affidamento sulla fortuna.
Ecco allora rientrare in gioco il progetto NEOCam, che a inizio 2017 non aveva raggiunto il suo obiettivo di essere selezionato per ricevere i finanziamenti necessari.
Alla NASA sono rammaricati per quella decisione e vista la crescente richiesta di incrementare e rendere più efficace censimento e monitoraggio di oggetti potenzialmente pericolosi, si è oggi “rispolverato” la missione, aggiornandalo e adeguandolo ma soprattutto sottoponendolo a una sorta di cambio di categoria: la bocciatura era infatti dovuta all’obbligo di fare una scelta fra diverse proposte di ricerca scientifica facendo quadrare i conti; ma ora NEOCam è classificato non più come missione scientifica ma difesa planetaria, potendo quindi accedere a fondi diversi (150 milioni di dollari sono disponibili quest’anno) senza entrare in competizione con altri progetti scientifici. All’ente spaziale americano pensano di poter lanciare il nuovo telescopio nel 2025, ma si tratta d’una data indicativa condizionata dalla disponibilità dei finanziamenti.
Il nuovo strumento, realizzato dal Jet Propulsion Laboratory, dovrebbe essere in grado di catalogare il 65% degli asteroidi potenzialmente pericolosi e raggiungere l’obiettivo del 90% in dieci anni, sempre grazie alla tecnica dello scanning nella radiazione infrarossa che si è rivelata efficace con NEOWISE, insieme a nuovi strumenti frutto dello sviluppo tecnologico degli ultimi anni. La ricerca scientifica e la difesa planetaria hanno necessità di reperire informazioni diverse: nel primo caso, per esempio, si mira a una conoscenza generale degli asteroidi, una sorta di statistica complessiva su come siano fatti e si comportino questi corpi celesti senza necessità di conoscerli uno per uno. Alla difesa planetaria servono invece informazioni dettagliate sui movimenti, dimensioni e massa di ogni singolo asteroide e la revisione di NEOCam è pensata in modo specifico per questo fine.
[Nell’immagine NASA/JPL-Caltech, rappresentazione artistica del telescopio spaziale NEOCam]
Di Corrado Festa Bianchet