Cucina

Patate e peperoni, la versione calabrese

Le patate sono semplici ma versatili e saporite, ideali per essere cucinate nei modi più disparati. In padella, come al forno, lesse, in polpette e mixate con i sapori più diversi. Ogni volta un sapore unico e che non delude mai.

Oggi vi propongo una ricetta semplicissima ma veramente gustosa: patate e peperoni nella versione calabrese. La tradizione della Calabria è ricca di ricette fatte con ingredienti poveri e semplici ma che cucinati insieme e nel modo giusto restituiscono gusti genuini e che fanno leccare i baffi proprio a tutti.  Tra questi entrano di diritto le patate ed i peperoni.

C’è chi le chiama “Pipi e patani”, chi “Patani mpacchiuse” e chi semplicemente “patani e cancareddri” che secondo un antico detto era “u mangià di povireddri”.

Alla fine dei conti però sono sempre loro, croccantissime e saporite nella loro semplicità. Unica pecca per alcuni? La frittura. Ma si sa, le cose più buone passano sempre attraverso la strada della frittura che rende unica e saporita qualsiasi cosa.

Ma c’è un piccolo grande segreto della cucina antica e tradizionale che si ritrova anche nelle patate e peperoni alla calabrese: il fritto deve essere fatto rigorosamente con olio extravergine di oliva

Ingredienti:

  • Patate;
  • Peperoni;
  • Olio extravergine di oliva;
  • Sale

Procedimento:

Laviamo, peliamo ed affettiamo a rondelle le patate. La quantità sceglietela voi a seconda delle persone che si siederanno a tavola. Laviamo e puliamo anche i peperoni, meglio se quelli lunghi, eliminiamo i semi e tagliamoli a strisce sottili.

Prendiamo una padella capiente e mettiamo abbondante olio, le patate ed i peperoni e iniziamo a friggere a fuoco vivace mescolando con un mestolo di legno di tanto in tanto. Non aggiungiamo subito il sale, ma solo dopo una diecina di minuti così evitiamo che le patate tolgano troppa acqua.

Ci vorrà almeno mezz’ora per avere delle patate croccanti e ben dorate e di peperoni morbidi e gustosissimi. Una volta pronte non ci resta che spegnere il fuoco e servire ben calde.

di Francesca Bloise

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