Roma, 31 maggio 2024 – I siti patrimonio dell’Unesco giocano un ruolo fondamentale nel preservare e promuovere la cultura di un luogo. Questi siti rappresentano le radici storiche, artistiche e naturali di una nazione, custodendo le tradizioni e le storie che hanno plasmato le comunità nel corso dei secoli.
Una recente ricerca di Preply ha stilato una classifica, su scala mondiale e nazionale, i paesi e le regioni italiane con il maggior numero di siti Unesco.
Cina unica nazione extraeuropea tra le prime 5, sorpresa per la Germania
L’Italia, con il suo vasto patrimonio, si conferma al primo posto per numero di siti Unesco, totalizzando ben 59 riconoscimenti. Il nostro Paese detiene ben due primati: è sia la nazione con il maggior numero di siti Unesco in assoluto sia quella con il maggior numero di patrimoni culturali.
È interessante notare che nonostante la Cina sia solo di due siti dietro l’Italia, la sua estensione territoriale è oltre trenta volte più grande. Questo contrasto sottolinea in modo ancora più netto l’incredibile ricchezza e diversità del patrimonio italiano.
Non se la cava per niente male la Germania, che supera, anche se di poco, con la maestosa Cattedrale di Colonia e tanti altri luoghi di interesse, Francia e Spagna, dimostrando la sua notevole presenza nella classifica Unesco.
E a livello regionale?
Lombardia e Valle d’Aosta-Molise: testa e coda della classifica italiana
La Lombardia, con 10 patrimoni Unesco, dei quali 6 condivisi con altre regioni e Stati, si colloca al primo posto nella classifica delle regioni con più siti Unesco. Proprio questa regione annovera il primo sito italiano ad aver ottenuto tale riconoscimento nel 1979: le Incisioni Rupestri della Val Camonica, con oltre 140.000 segni preistorici conosciuti come “pitoti”, tra i quali la celebre Rosa Camuna, simbolo della regione inciso su centinaia di rocce.
Al secondo posto un’altra regione del nord Italia, il Veneto, che cattura l’immaginazione con le sue città iconiche Venezia e Verona, ma anche con paesaggi maestosi come le Dolomiti, condivise ovviamente con Trentino e Friuli, che offrono scenari naturali di incomparabile bellezza, arricchendo il patrimonio della regione.
La Toscana segue subito dopo nella classifica con 8 siti Unesco. Una regione che incanta con la sua fusione di cultura e paesaggio, con città come Firenze, Siena, Pisa, insieme alla suggestiva Val d’Orcia, riconosciuta per la sua bellezza naturale e il suo influsso sulla cultura agricola e vitivinicola.
Al quarto posto la Sicilia, rinomata per le sue ricchezze culturali e naturali, con 7 riconoscimenti e al quinto, a pari merito, si collocano la Campania e l’Emilia Romagna, entrambe con 6 siti.
Al di fuori della classifica, rimangono la Valle d’Aosta e il Molise, che non hanno ricevuto alcun riconoscimento Unesco.
Metodologia:
Per condurre questo studio sono stati esaminati i dati forniti dal sito dell’Unesco, prendendo in considerazione i siti del Patrimonio dell’Umanità a livello mondiale e quelli presenti in Italia.
Riguardo Preply:
Preply è una piattaforma per l’apprendimento delle lingue online che mette in contatto insegnanti e centinaia di migliaia di studenti in 180 paesi nel mondo. Il suo database contiene più di 40.000 insegnanti che insegnano oltre 50 lingue, supportati da un algoritmo di apprendimento automatico che consiglia i migliori per ciascuno studente. Nata negli Stati Uniti nel 2012 da tre fondatori ucraini, Kirill Bigai, Serge Lukyanov e Dmytro Voloshyn, Preply è cresciuta passando dall’essere un team di 3 persone a una società di oltre 600 dipendenti di 62 nazionalità diverse, con uffici a Barcellona, New York e Kiev.
Chi desidera approfondire lo studio realizzato da Preply, può trovare tutti i risultati completi di statistiche, grafici e classifiche alla pagina https://preply.com/it/blog/alla-scoperta-del-patrimonio-unesco-confronto-tra-paesi-nel-mondo-e-italia.