Letteratura

I romanzi di Jane Austen continuano a piacere. Perché?

Il rito del tè e i balli di coppia sono due istantanee che si materializzano nella nostra mente nel momento in cui i nostri occhi si posano sulla copertina di un romanzo di Jane Austen, la scrittrice inglese che, forse, meglio di tutte ha raccontato le dinamiche sociali della campagna inglese.

Ambientati nel XIX secolo, in Inghilterra, viene spontaneo chiedersi che cosa abbiano i romanzi di Jane Austen che non solo riescono a resistere allo scorrere dei secoli, ma anche a piacere alle giovani di oggi.

E, a onore del vero, non è solo Austen a convincere, ma anche Louisa May Alcott, la scrittrice di Piccole Donne, Edith Worth, autrice de L’età dell’innocenza. Quali sono dunque i motivi che spingono le ragazze di oggi a continuare a leggere novel of manners?

Perché le ragazze leggono novel of manners?

La buona società, con i suoi usi, costumi, abitudini e protocolli, è la cornice (o forse sarebbe più corretto dire la vera protagonista) di una novel of manners, espressione che indica sostanzialmente un romanzo in costume.

A prima lettura, il mondo raccontato in questi romanzi ci sembra quanto mai distante anni luce da noi. Eppure, se andiamo oltre alle apparenze, i libri presentano molti elementi di attualità. Partiamo ad esempio dallo stile che Austen utilizza nelle descrizioni.

Precisa, sintetica ed efficace, Austen utilizza una sottile ironia che colpisce i difetti non solo dei personaggi, ma anche, con sorprendente avanguardia, certe prassi dei suoi tempi, quali ad esempio lo spudorato mercanteggiare delle famiglie per ben sposare le figlie.

Dall’altra parte, punto di forza dei romanzi di Jane Austen sono i dialoghi, su tutti quelli che riguardano l’amore: le donne (ma non solo) di ieri e oggi hanno bisogno di confrontarsi, di capire meglio cosa sia e cosa cercano nell’amore.

Come non trovare, quindi, in queste pagine non solo spunti di riflessione, ma anche conferme e smentite sulle proprie idee relative all’amore e attribuirne un valore maggiore, considerata l’affidabilità di “zia Jane”?

Se non fossero abbastanza convincenti questi motivi, accendiamo il faro su un altro elemento: per la prima volta, assistiamo al duplice ruolo rivestito dalle donne nella letteratura. Non solo personaggi, ma anche autrici che parlano proprio di se’ stesse.

La prima pietra, il primo passo di quel lungo cammino che le donne stanno percorrendo ancora oggi verso la sostanziale uguaglianza può essere stato anche questo, cioè l’assunzione di un ruolo attivo, narrativo delle donne nella letteratura.

Con un paragone, possiamo dire con questi romanzi, le donne si alzano dal pubblico e percorrono a grandi passi il corridoio centrale di una sala di teatro e con decisione salgono sul palco e conquistano il centro della scena.

Sono certo che, pensando a questi elementi, non guarderemo più con gli stessi occhi quelle copertine patinate. Anzi, stupiti, penseremo che dietro a quei romanzi per ragazze si celano piccole, ma determinanti pagine che a loro modo hanno saputo (e stanno tuttora) smuovendo il mondo.

LEGGI ANCHE:

Donne nella storia e nella letteratura: “La strega innamorata” di Pasquale Festa Campanile

Scrittori che corrono: Joyce Carol Oates e gli altri

Le serie in costume che non potete perdere

Da libro a film: quattro adattamenti imperdibili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *