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Il San Giorgio di Donatello

Il San Giorgio di Donatello è una delle quattordici statue dei santi protettori delle Arti di Firenze commissionate per essere collocate nelle nicchie esterne della chiesa di Orsanmichele, magnifico edificio gotico costruito nel XIV secolo. La statua, commissionata dall’Arte dei Corazzai e Spadai, è stata realizzata in marmo apuano, è alta 209 cm e risale al 1416-1417. Scopriamo la storia e il significato di quest’opera.

Storia del San Giorgio

L’incarico di realizzare il San Giorgio venne conferito a Donatello intorno al 1416 dall’Arte degli Spadai e dei Corazzai, ovvero i fabbricanti di armi, che lo avevano scelto come patrono perché il santo in vita era stato un guerriero. Sin da subito, la scultura riscosse un grande successo e venne indicata anche dai posteri come l’opera migliore del ciclo delle arti di Orsanmichele, oltre che uno dei capolavori assoluti di Donatello.

La statua venne ultimata dall’artista nel 1416, ma la formella di San Giorgio che uccide il drago davanti alla principessa venne collocata dopo il 1417. Anche la formella godette della stessa fama della statua e quindi intorno all’intera opera vennero adottate delle cure speciali per preservarla dal degrado.

Tuttavia, l’esposizione a nord della nicchia e la ridotta profondità rischiavano di rovinare la statua, tanto che nell’Ottocento venne spostata nel tabernacolo della Madonna della Rosa. Nel 1891 la statua di San Giorgio venne collocata nel Museo Nazionale del Bargello, dove si trova ancora oggi, e al suo posto nella nicchia della chiesa di Orsanmichele venne collocata una copia in bronzo. Dal 2008 è stata sostituita con una in marmo.

Nel 1944 la statua venne trafugata da ignoti e fu poi ritrovata da Frederick Hart a Neumelans nel maggio del 1945. Riportata in Italia a luglio dello stesso anno, anche la formella della base nel 1976 venne trasferita nel Museo del Bargello.

Descrizione e stile dell’opera

Considerata la prima personificazione dell’eroe rinascimentale, la statua di San Giorgio è stata ritratta dall’artista fiorentino come un cavaliere cristiano, fiero e sicuro di sé, con l’armatura e lo scudo crociato, proprio come avevano richiesto gli armaioli che lo avevano commissionato.

Donatello, San Giorgio, 1416-17, Museo Nazionale del Bargello, Firenze.

Il volto, con le sopracciglia aggrottate e lo sguardo intenso, esprime una forte determinazione e una moralità decisa, e se si osserva frontalmente ha una certa somiglianza con i  volti raffiguranti gli imperatori romani. La figura del santo è rappresentata in piedi, con le gambe divaricate e ancorate saldamente al suolo.

Il torso ben eretto mette in risalto l’idea di fermezza morale data dallo scultore al personaggio. Fra i piedi del santo si trova la punta del pesante scudo crociato, mentre il busto è coperto da un mantello annodato sulla spalla destra e avvolto intorno al braccio sinistro. San Giorgio indossa anche la lorica e un abbigliamento tipico dei guerrieri romani.

La novità di quest’opera sta nell’atteggiamento del santo che, contrariamente alle sculture medievali, raffigurate con gli occhi fissi e sgranati, il San Giorgio di Donatello è colto nell’atto di un eroe che vede il nemico avvicinarsi, e seppur confidando in Dio, diventa artefice del proprio destino e conta anche sulle proprie forze per vincere.

Nella formella a bassorilievo, situata nella parte inferiore della nicchia che ospita la statua, si trova una scena raffigurante San Giorgio e il drago.

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