Linea di Karman

Jeff Bezos e Richard Branson, nello spazio ma non astronauti

Secondo le nuove regole della Federal Aviation Administration (FAA) per poter essere definito astronauta devi essere parte dell’equipaggio e aver “messo in atto durante il volo attività essenziali per la pubblica sicurezza o aver contribuito alla sicurezza del viaggio umano nello spazio”.

Che cosa sia ritenuto essenziale viene determinato dai funzionari della FAA stessa. L’agenzia ha ritenuto di dover effettuare questo cambiamento nelle regole al fine di poter meglio provvedere al proprio compito di salvaguardare la pubblica sicurezza durante lo svolgimento dei voli spaziali commerciali.

Blue Origin (Bezos) vs Virgin Galactic (Branson)

Quindi agli occhi del governo americano non è più sufficiente (pur restando un parametro indispensabile) l’aver superato gli 80 km d’altezza per poter essere definiti astronauti, sia pure privati (commercial astronaut). Quindi tecnicamente sia Jeff Bezos che Richard Branson non possono venire considerati astronauti, pur essendo effettivamente stati nello spazio.

Ma hanno fatto notizia anche le schermaglie mediatiche, soprattutto via social network, fra i due miliardari con Bezos che prometteva di raggiungere realmente lo spazio, in confronto agli 85 km di Branson a bordo della sua Spaceflight Unity 22. Qual è la ragione della “frecciatina”?

Ai confini dello spazio

Naturalmente non è possibile porre un limite vero e proprio fra dove termina l’atmosfera terrestre e dove cominci lo spazio, poiché la rarefazione dell’atmosfera è qualcosa di assolutamente graduale: persino la Stazione Spaziale Internazionale, a 400 km d’altezza, tecnicamente è ancora colpita da particelle d’atmosfera, dato che esse si spingono fino a circa 1000 km; per convenzione, quindi, il governo americano, la US Air Force e la NASA pongono generalmente il confine a 80 km d’altezza e chiunque lo superi si trovi nello spazio, sebbene questo valore non sia mai stato ufficializzato.

A livello internazionale (praticamente, il resto del mondo) si adotta la linea di Kármán, 100 km sopra il livello del mare. È per esempio il valore accettato dalla Federation Aeronautique Internationale (FAI).
Ed è proprio questo il limite di poco superato dalla New Shepard di Jeff Bezos, che ha consentito all’equipaggio e ai passeggeri di provare per tre minuti la sensazione di microgravità abituale per gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale.

Questo fenomeno, ricordiamo, non è dovuto a un’assenza di gravità (sebbene gli effetti dal punto di vista dell’astronauta siano gli stessi), che persino ai 400 km d’altezza della ISS è ancora il 90% di quella che si registra sulla superficie terrestre, ma alla condizione di costante caduta libera, come nell’esperimento mentale dell’ascensore di Albert Einstein.

Guarda anche:

Condividi

Rispondi