Il Bacco degli Uffizi di Caravaggio

Il dipinto che raffigura il Bacco (noto anche come Bacco adolescente), conservato presso la Galleria degli Uffizi di Firenze, fu realizzato da Michelangelo Merisi tra il 1589 e il 1596 ed appartiene al periodo “chiaro” dell’artista, in cui lo sfondo delle sue opere non è ancora caratterizzato dall’oscurità drammatica tipica della sua pittura.

La storia

L’opera del Bacco fu commissionata dal cardinale Francesco Maria Del Monte, protettore del Merisi, per offrirla in regalo a Ferdinando I de’ Medici in occasione delle nozze del figlio Cosimo II, al fine di rinforzare il legame di amicizia fra il cardinale Del Monte e Ferdinando. L’opera, destinata inizialmente alla villa d’Artimino, fu collocata presso le collezioni degli Uffizi nel 1609. Quasi dimenticata per diversi anni, è stata poi riscoperta soltanto nel 1913 all’interno dei depositi degli Uffizi di via Lambertesca, grazie allo storico dell’arte Matteo Marangoni, ed è stata attribuita a Caravaggio da Roberto Longhi.

Descrizione e analisi dell’opera

L’opera di Caravaggio raffigura Bacco, dio del vino e dell’ebbrezza, come un giovane seduto su una sorta di triclinio, coperto da una tunica bianca che lascia libera una parte del torso. Il dio, dal volto paffuto e dalle guance rosate (segno della sua ebbrezza), ha delle foglie di vite tra i capelli corvini ed offre con la mano sinistra una coppa di vino appena versato, di cui si vedono ancora le bollicine. Secondo gli studiosi, Caravaggio ha utilizzato uno specchio per ritrarre la mano con la coppa vino.

Nella mano destra, il giovane Bacco tiene un fiocco e lo porta in corrispondenza dell’ombelico, che rimanda alla filosofia umanistica di Marsilio Ficino dell’uomo al centro dell’universo (Homo copula mundi), pensiero ben noto al cardinale Del Monte. Sotto la figura del Bacco sono rappresentate una natura morta, costituita da un cesto di frutta rappresentato molto realisticamente nello stile del Merisi, ed una caraffa di vino, in cui recentemente è stato riconosciuto il volto di un uomo, probabilmente il riflesso dello stesso Caravaggio.

Caravaggio, Bacco, 1595 circa, Galleria degli Uffizi, Firenze.

Interpretazione

Secondo alcuni studiosi, per dipingere il Bacco adolescente, Caravaggio utilizzò come modello il suo amico Mario Minniti, pittore siracusano che condivise con il Merisi i primi anni degli esordi romani, la cui fisionomia si ritrova in diverse opere del Caravaggio, come ad esempio il Fanciullo col canestro di frutta. Un’interpretazione di Maurizio Calvesi vede nella figura del Bacco un significato religioso che rimanda al Cristo Redentore, il quale offre la coppa di vino (ovvero il suo sangue) come simbolo del sacrificio e della redenzione.

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