Seconda Guerra Mondiale: ritrovati in Irlanda resti di un aereo caccia dell’epoca

Alcuni pezzi di un aereo da combattimento americano della Seconda Guerra Mondiale sono stati recuperati nella contea di Monaghan, situata vicino al confine tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord, da un gruppo di studenti di archeologia che lavorano in qualità di funzionari presso il museo della contea di Monaghan.

Secondo quanto riportato dall’Irish Times il velivolo, un P38 Lightning dell’epoca, fu pilotato dal secondo tenente Milo E.Rundall, originario dello stato dello Iowa, che precipitò nella regione dopo essersi perso durante un volo serale sulle rive orientali del Lough Negagh, nell’Irlanda del Nord, a pochi metri dalla base di partenza del suo gruppo di stanza Fighter 82, il 17 dicembre 1942.

La maggior parte dei detriti dell’aereo era già stata recuperata dalle forze di difesa irlandesi del tempo, ma di recente, alcuni controlli radar hanno evidenziato che nella zona erano presenti altre parti aggiuntive.

Liam Bradley, responsabile del museo locale di Monaghan, ha già rivelato quale sarà il destino di questi pezzi che sono stati ritrovati e che, già nelle prossime settimane, saranno recuperati:

“Lo scavo, che avvieremo nei prossimi giorni, sarà il progetto finale del nostro esame triennale sull’impatto della Seconda Guerra Mondiale nella nostra contea di confine.”

L’Irlanda, nonostante facesse ancora parte della Commonwealth (ottenne l’indipendenza nel 1949), durante il secondo conflitto mondiale mantenne una posizione di stretta neutralità, anche se quest’ultima arrivò ad irritare a più riprese gli inglesi e a spingerli a cercare di convincere gli irlandesi a scendere in battaglia.

Ciò però non riuscì ad impedire che i piloti, tedeschi e americani in primis, bombardassero l’Irlanda, causando centinaia di morti e numerosi feriti.

E questo malgrado gli irlandesi, per segnare i confini della loro nazione da quelli dell’Inghilterra, avessero scritto sulle coste sud dell’isola EIRE a grandi lettere per evitare i bombardamenti nemici.

Di Francesca Orelli

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