Helmut Newton. Works

La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (via Magenta 31) ha ripreso, nel 2018, la programmazione del tema della fotografia proponendo importanti mostre che conducono il visitatore tra l’ordito di questa affascinante espressione artistica.

Lo scorso 30 gennaio ha riavviato il suo percorso espositivo con “Helmut Newton. Works”, una retrospettiva dedicata al fotografo tedesco; la rassegna, sospesa per oltre due mesi dal lockdown, sarà visitabile sino al prossimo 20 settembre ed è stata promossa dalla Fondazione Torino Musei e curata da Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation di Berlino.

Newton (31 ottobre 1920- 23 gennaio 2004) – pseudonimo di Helmut Neustädter – nasce da una famiglia ebrea della buona borghesia berlinese e nel 1938 lascia la sua città, a causa delle leggi raziali naziste, per imbarcarsi a Trieste e rifugiarsi a Singapore, portando con sé due macchine fotografiche e lavorare successivamente come fotografo per il “Singapore Straits Times”. Espulso dalle autorità britanniche di Singapore, arriva in Australia nel 1940 e alla fine della guerra produce i suoi primi scatti di moda e collabora con riviste come Playboy.

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La carriera di fotografo di moda però ha inizio nel 1961 quando si trasferisce a Parigi a lavorare per l’edizione francese di Vogue e poi collaborare con le più importanti riviste patinate quali Elle, Queen, Vanity Fair, Harper’s Bazaar. Durante il soggiorno parigino tra gli anni Settanta e Ottanta Newton delinea il suo stile, sfidando i tabù e le convenzioni; ed è in questo periodo che la fotografia di moda cattura il vasto pubblico, grazie sostanzialmente alle note riviste sulle quali sono state pubblicate, ma diventano anche popolari i libri e le mostre sull’argomento.

L’esposizione propone 68 fotografie articolate in quattro sezioni che illustrano la lunga carriera dell’artista, sempre innovativa, che trascende i generi, caratterizzata da un forte senso estetico e da uno stile ricercato, provocatorio, mai volgare, ma anche legato a un sottile senso dell’umorismo. Questo umorismo è potente quando Newton ridicolizza il lusso come avviene, ad esempio, in Chichen (French Vogue, Paris 1994) dove una mano ornata da importanti e vistosi gioielli, spezza un modesto pollo arrosto, oppure un prezioso bracciale avvolge una caviglia vista in radiografia (X-Ray, Van Cleef & Arpels, 1979).

Le opere esposte permettono di ammirare la perfezione tecnico-compositiva e il sapiente uso delle luci, quasi sempre naturali perché Newton è un fotografo di ricerca, particolarmente interessato al contenuto: è in grado di trasformare la banalità, l’anonimato di un luogo in un palcoscenico teatrale. La sua è un’arte scenica coinvolgente, che scompone le regole dell’obiettivo per dare una narrazione parallela, talvolta creando atmosfere surreali o di suspence, come in un film di Hitchcock.  La vita esclusiva del jet set, piena di dissolutezze erotiche e gastronomiche è un tema ricorrente nella sua fotografia, ma mai proposto con arroganza.

In mostra, nei numerosi, intensi ritratti a personaggi famosi, come Anita Ekberg, Paloma Picasso, Andy Warhol, Gianfranco Ferrè, Catherine Deneuve, Giovanni Agnelli emerge la profonda sensibilità e l’attenzione che l’artista dedica al carattere del soggetto per farne emergere un’essenza altra, non solamente esteriore, ma vera e profonda.  

Le sue fotografie di moda, ormai iconiche immagini di un’eleganza senza confine, sono il risultato di un lavoro meticoloso che non solo descrivono lo spirito del tempo, ma lo ridefiniscono e lo ricompongono; sono immagini relazionali infuse di eleganza, stile, voyerismo e ricche di riferimenti culturali che diventano documentazione, in quanto Newton è abile interprete di un’epoca in profonda trasformazione, così come è attento commentatore del ruolo e dell’immagine sempre mutevole della donna nella società che si evolve.

Le fotografie in mostra alla GAM, realizzate in un arco temporale di oltre cinquant’anni, sono il primo appuntamento che precede l’imponente mostra che si svolgerà a Berlino nel prossimo mese di ottobre per celebrare il centenario dalla nascita del grande Helmut Newton.

Nanà Villata

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