Le doppie creste su Europa rafforzano la possibilità di un ambiente favorevole alla vita nell’oceano della luna di Giove

La ricerca della vita all’interno del sistema solare si concentra sempre più sulle lune degli altri pianeti. Si parla naturalmente di forme di vita semplici e i candidati più promettenti sono i satelliti su cui sia presente acqua allo stato liquido, ritenuto un presupposto fondamentale per la sussistenza stessa della vita come la conosciamo.

Negli ultimi anni la presenza di oceani sotto la superficie è stata via via ipotizzata o persino confermata in alcuni satelliti dei giganti del sistema solare, Giove e Saturno: Europa, Encelado e Ganimede (oltre a Cerere, pianeta nano nella fascia degli asteroidi). Un nuovo studio rafforza oggi l’idea che in particolare Europa possa presentare condizioni ancor più favorevoli alla vita di quanto finora supposto.

Il calore che mantiene l’acqua allo stato viene generato dal ciclo di contrazione e rilascio dei satelliti

La ricerca esamina la topologia di questo satellite di Giove evidenziando una peculiare caratteristica topografica denominata doppia cresta, che potrebbe indicare la presenza di acqua liquida molto più vicina alla superficie di quanto si pensasse. I risultati dello studio suggeriscono l’acqua liquida poco profonda sia onnipresente sotto il guscio di ghiaccio di Europa, spazialmente e temporalmente, e si estenda per una profondità stimata di 140-150 chilometri.

L’attrazione gravitazionale esercitata dalle altre lune che periodicamente si avvicinano, unita a quella di Giove stesso, sottopone a stress la struttura di Europa deformandola leggermente e generando di conseguenza calore, proprio come avviene con una pallina da tennis quando viene colpita dalla racchetta o rimbalza su una superficie.

La conseguenza è un vasto e tranquillo oceano di acqua salata, un ideale incubatore per la vita. Ma il liquido è celato sotto una crosta di ghiaccio profonda una trentina di chilometri, rendendo necessario un lungo lavoro di perforazione a qualunque sonda inviata in loco per studiare l’oceano nascosto. O almeno era quanto finora ritenuto.

Superficie di Europa
La superficie di Europa, in una composizione di immagini riprese dalla sonda NASA Galileo nel 1998.

Il paragone con strutture ghiacciate analoghe sulla Terra è fondamentale

L’esistenza delle strutture a doppia cresta potrebbe indicare la presenza di acqua liquida ad appena un chilometro e mezzo al di sotto della superficie. Le doppie creste sono per di più diffuse lungo tutta superficie del satellite: squarci lunghi centinaia di chilometri, un’altezza fino a 300 metri, i cui picchi paralleli sono separati da una valle larga quasi un chilometro. Le doppie creste le possiamo vedere anche sulla Terra, fra i ghiacci della Groenlandia.

Le immagini catturate recentemente da un satellite della NASA evidenziano una versione in scala ridotta delle strutture a doppia cresta scoperte su Europa: combinando l’elevazione dalla superficie e i dati di sondaggi radar i ricercatori sono stati in grado di dimostrare che le doppie creste in Groenlandia si formano quando l’acqua liquida si congela dopo essere salita dal basso, costringendo il ghiaccio a espandersi verso l’alto.

Ipotizzando le doppie creste di Europa si formino secondo la stessa meccanica, sulla luna di Giove potrebbe sussistere acqua liquida a meno di due chilometri sotto la superficie. La diffusione delle doppie creste sulla superficie implica l’acqua liquida sia oggi come in passato una caratteristica pervasiva all’interno del fragile guscio di ghiaccio, suggerendo che i processi in acque poco profonde potrebbero essere ancora più dominanti come forza dinamica plasmante la morfologia della superficie e la potenziale abitabilità di Europa rispetto a quanto si pensasse finora, grazie al continuo scambio di sostanze fra la superficie (inclusi elementi depositati da corpi esterni, come le altre lune) e l’oceano sottostante.

Il 2024 di Europa, fra scienza e fantascienza

È prevista per l’ottobre del 2024 la partenza della missione Europa Clipper, che prevede lo studio del satellite di Giove attraverso decine di flyby compiuti da una sonda automatica equipaggiata con strumenti in grado di sondarne le caratteristiche sotto la superficie. Un lander in grado di attraversare i chilometri di ghiaccio che separano la superficie dall’oceano sottostante è da tempo nella fase di studio e questa nuova scoperta potrebbe se confermata rendere più agevole l’impresa.

Intanto una Missione Europa ha rivestito un ruolo fondamentale nella seconda stagione della serie televisiva Star Trek: Picard, dove i protagonisti si ritrovano scaraventati in un universo alternativo in cui nel 24° secolo non esiste l’utopica Federazione dei Pianeti Uniti alla base della pacifica collaborazione e sviluppo socio-scientifico di culture diverse integrate e cresciute insieme ma una spietata Confederazione terrestre di brutale stampo imperialista.

Per “rimettere a posto” la linea della realtà, l’ammiraglio Picard e il suo mini equipaggio dovranno assicurarsi che la Missione Europa del 2024 abbia successo, essendo essa indirettamente un punto di svolta fondamentale nella nascita dell’uno o dell’altro universo. Gli autori hanno scelto il satellite di Giove e l’anno in cui ambientare la vicenda (appena due anni nel futuro) proprio in omaggio alla missione NASA nel mondo reale, anche se nella finzione televisiva a esplorare Europa e gli altri satelliti gioviani sarà un equipaggio umano che include Renée Picard, antenata del “nostro” Jean-Luc.

La ricerca Double ridge formation over shallow water sills on Jupiter’s moon Europa è stata pubblicata su Nature Communications (aprile 2022).

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