Il bar delle Folies-Bergère di Édouard Manet

Considerato uno dei capolavori assoluti di Édouard Manet, Il bar delle Folies-Bergère è un dipinto che racchiude in sé tutte le caratteristiche dell’artista, ritenuto il maggiore interprete della pittura pre-impressionista e impressionista. Il dipinto celebra le notti della borghesia parigina ed è l’ultima grande opera di Manet esposta al Salon del 1882, proprio un anno prima della morte del pittore, avvenuta nel 1883. Ad oggi l’opera è esposta alla Courtauld Gallery di Londra.

Storia dell’opera

Prima della realizzazione del Bar delle Folies-Bergère in studio il pittore preparò una serie di bozzetti all’interno del locale. La protagonista della tela di Manet è Suzon, una cameriera del locale che pare fosse molto frequentato dal pittore.

Il dipinto venne esposto al Salon del 1882 e fu l’ultima grande opera del maestro. La tela di Manet venne acquisita nel 1934 dalla Courtauld Gallery grazie alla donazione di Samuel Courtauld.

Descrizione dell’opera

Nell’opera Il Bar delle Folies-Bergère, che a prima vista sembra richiamare semplicemente l’interno di un bar, in realtà è la fotografia di un tipico locale trasgressivo e alla moda di fine Ottocento. La cameriera ritratta in primo piano, in piedi e dietro al bancone, coi capelli biondi raccolti e lo sguardo enigmatico, indossa un abito nero dall’ampia scollatura e con il busto molto stretto. Il suo atteggiamento sembra indicare l’attesa dell’ordine di un cliente.

Édouard Manet, Il bar delle Folies-Bergère, 1881-1882, Courtauld Gallery, Londra.

Sul bancone è raffigurata un’alzata di cristallo con dei mandarini dipinti con colori vivaci e brillanti, mentre da un calice affiorano due rose. Sul marmo sono poggiate alcune bottiglie di champagne e birra, fra cui anche la Bass Pale Ale66, una birra inglese a quel tempo molto diffusa a Parigi.

Anche se dietro le spalle della cameriera sembra ci sia tanta gente, in realtà l’unico personaggio della scena è proprio lei, e lo specchio posto dietro riflette quello che avveniva durante le serate trascorse dagli avventori al Folies-Bergère.

Fra le scene si notano quella in alto a sinistra, dove un acrobata sta in equilibrio sul trapezio, quella del borghese con il cilindro mentre conversa con una donna e quella dell’uomo dall’aspetto distinto in compagnia di una ragazza raffigurata a destra della cameriera. L’artista suggerisce nel dipinto la realtà di quello che avveniva al Folies-Bergère, che era un locale di appuntamenti e gli uomini che sembrano dialogare con le donne in realtà stanno trattando la loro prestazione.

Interpretazioni dell’opera di Manet

Nel rappresentare la scena di quanto accadeva al Bar delle Folies-Bergère Edouard Manet non esprime alcuna condanna morale, anche perché egli stesso era un assiduo frequentatore del locale. Il suo intento è quello di trasportare nel dipinto quello che realmente accadeva durante le serate al bar, in cui i clienti si recavano per divertirsi ammirando belle donne che si esibivano nel locale, e per ottenere anche altro.

L’artista dà una istantanea di un luogo in cui, al divertimento del pubblico, si contrappone la stanchezza della cameriera, il cui sguardo rivela solo l’attesa che il lavoro giunga al termine. Il gioco di riflessi creato da Manet fa apparire tutta la scena come un’illusione, un momento fugace pronto a interrompersi una volta che tutto nella sala verrà messo in ordine.

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