I metalli di un asteroide sotto il più grande bacino lunare?

Il più grande bacino presente sulla Luna potrebbe celare sotto la superficie un’ingente deposito di metalli provenienti dall’asteroide che ne causò la formazione.

L’ipotesi emerge dall’analisi dei dati provenienti dalle missioni Gravity Recovery and Interior Laboratory (GRAIL, composta da due sonde gemelle) e Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), che nel corso degli anni hanno rispettivamente effettuato rilievi gravimetrici e topografici sul nostro satellite.

Lo studio apparso sulla Geophysical Research Letters porta a ritenere l’impatto avvenuto ben quattro miliardi di anni fa sul polo sud della Luna, che ha generato il bacino del diametro di 2000 km che si estende dal cratere Aitken fino al polo sud lunare (da qui la denominazione Polo Sud-Aitken), nell’emisfero meridionale della faccia nascosta della Luna, sia la causa dell’anomalia rilevata da GRAIL, una gravità più elevata che implica la presenza di un’enorme quantità di materiale più denso rispetto al resto del satellite.

I depositi di metallo si troverebbero a 300 km sotto la superficie e potrebbe essere quel che resta dell’asteroide dopo la fusione col mantello della Luna, sebbene un’altra ipotesi implichi possa trattarsi di una zona particolarmente ricca di ossidi formatisi durante il raffreddamento e la solidificazione del magma nella “gioventù” del satellite.

La massa sarebbe comunque così grande che la maggiore gravità generata avrebbe “trascinato” giù l’intera zona per quasi un chilometro, dando origine al bacino.

La faccia non visibile della Luna presenta diversi misteri relativi alle differenze nella presenza di crateri da impatto e nello spessore della crosta rispetto al lato rivolto verso di noi, quindi gli astronomi attendono con impazienza di poter approfondire le ricerche. E chissà, ulteriori informazioni potrebbero arrivare dalla missione cinese Chang’e 4, i cui lander e rover sono allunati lo scorso 3 gennaio nei pressi del cratere Von Kármán, proprio all’interno del bacino Polo Sud-Aitken.

(Foto NASA/LROC/Arizona State University)

Di Corrado Festa Bianchet

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