Le luminere di Pentone

Il culto della Madonna di Termine e le luminere di Pentone

Il venerdì che precede la seconda domenica di settembre, Pentone, in provincia di Catanzaro, diventa il luogo designato a festeggiare l’antica tradizione calabrese della Madonna di Termine, nel santuario ubicato sulla strada principale per la Sila.

Il culto deriva dalla famiglia De Laurenzi e affonda le proprie radici nell’Ottocento, quando alcuni sacerdoti si insediarono sul luogo e diedero vita alla tradizione che oggi è diventata secolare.

Ai giorni nostri i festeggiamenti sono tanti e diversi, a partire dalla Messa solenne dello svelamento che apre le celebrazioni e in cui viene mostrata agli occhi dei partecipanti la statua della Madonna, fino al corteo delle litanie lauretane, durante il quale delle giovani ragazze sfilano mentre vengono decantati i titoli della Madonna, passando per la processione sui colli con la statua della Madonna che viene trasportata per le strade cittadine fino al santuario di Termine; e soprattutto le luminere di Pentone.

Sono proprio queste l’evento più caratteristico del culto e della venerazione della Madonna di Termine.

Derivate da un’antica tradizione dei mandriani, che percorrevano la montagna per dirigersi verso il mare in occasione del periodo di transumanza, le luminere di Pentone sono un evento ben noto non solo in Calabria, ma in tutto il sud Italia.

Il rito consiste nel raggiungere la montagna in gruppo e attendere il calar del sole e il rintocco delle campane della Chiesa. E a quel punto che i pentonesi accendono decine di lanterne di stoffa imbevute di liquido infiammabile e le dispongono ben distanti tra loro lungo un filo di ferro che fa da contorno alle montagne su cui si affaccia il santuario di Termine, dando vita a uno spettacolo incredibile e ben visibile da diversi punti della Presila.
Assolutamente da non perdere per chiunque abiti sul luogo (e per i turisti che vogliano visitarlo) e abbia il desiderio di godere di un panorama suggestivo e luminosissimo!

Foto Ed. Wikimedia

Guarda anche:

  • L’arte della tessitura in Calabria tra musei e laboratori artigianali
  • La lavorazione artigianale della ginestra a Bivongi
  • Le pipe di Vincenzo Grenci a Brognaturo
  • Condividi

    Rispondi