‘Il linguaggio giornalistico di Anna Banti’ di Giada Fiordaliso: un viaggio attraverso la mente di una figura iconica della letteratura italiana.

Lucia Lopresti, in arte Anna Banti, è stata una delle personalità più carismatiche ed eclettiche dell’espressione artistica italiana. Critica d’arte, romanziera, traduttrice e saggista, ha fatto dono di un notevole contributo al mondo letterario tra gli anni Trenta e gli Ottanta del Novecento.

I lavori di Anna Banti, la sua prolifica attività di scrittura in numerosi campi di studio, hanno generato una risonanza tale nella cultura del nostro paese da aver ispirato la giovane autrice Giada Fiordaliso a buttare giù un’opera di saggistica tutta dedicata all’imponente figura che ancora oggi guardiamo con una sorta di timore reverenziale, con rispetto, curiosità e ammirazione.

Con Il linguaggio giornalistico di Anna Banti, edito da Il Giardino della Cultura e inserito all’interno della collana I tecnici, Giada Fiordaliso si è tuffata in un genere del tutto inedito rispetto ai suoi precedenti scritti (che erano per lo più romanzi fantasy e raccolte di poesie e aforismi) e ci ha guidato in un’interessante e dettagliata analisi delle principali pubblicazioni della giornalista in oggetto e di quello che definisce come il “linguaggio giornalistico bantiano”.

Ciò che emerge maggiormente dal certosino lavoro di Giada è la moltitudine di argomenti che la scrittrice ha trattato nel corso del tempo. Divisi e analizzati in rigoroso ordine cronologico (dagli scritti del 1919 fino a quelli del 1985), gli articoli di Anna Banti hanno spaziato attraverso l’arte, i costumi, la guerra, il femminismo, la critica letteraria, il genere biografico e anche il cinema.

Ogni “periodo” preso in esame da Giada Fiordaliso presenta degli approfondimenti tematici, stilistici e linguistici: il tono utilizzato, le figure retoriche, i neologismi, i dialettismi, i regionalismi, i cosiddetti termini “speciali” e molto altro ancora. Il tutto corredato di una bibliografia particolarmente accurata che diventa testimonianza della cura con cui l’autrice ha redatto il suo excursus sulla vita e le opere di una vera e propria leggenda della letteratura italiana. 

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