I manufatti ritrovati

Scoperto un tesoro dell’età del bronzo in una foresta svedese

Alingsås, una cittadina di quasi quarantamila abitanti nel sud della Svezia, non lontana da Göteborg, è il teatro di un ritrovamento archeologico che possiamo definire incredibile sia per l’importanza che per le modalità con le quali si è verificato.

La scoperta: sport e animali selvatici

Tomas Karlsson, appassionato di corsa e gare d’orientamento, si stava allenando nella foresta fuori del centro abitato quando per puro caso s’è imbattuto in diversi manufatti portati alla luce da qualche animale che stava pensando di scavarsi una tana o qualcosa del genere.

Resosi conto dell’importanza di quegli oggetti, ha allertato le autorità competenti e il risultato delle susseguenti ricerche è sbalorditivo: fermagli, torque, catene, tutulus (tipico berretto a forma di cupola, in uso anche presso gli etruschi e i romani), speroni, un’ascia cava, bracciali e quello che forse è il pezzo forte, delle splendide cavigliere.

I reperti risalgono alla tarda età del bronzo scandinava

I manufatti portati allo scoperto dalla fauna selvatica erano una decina ma gli scavi nel sito hanno consentito d’individuarne circa cinquanta, in uno stato di conservazione talmente perfetto che di primo acchito era sorto il dubbio potesse trattarsi di copie moderne.

Gli archeologi dell’Università di Göteborg si sono invece trovati di fronte a uno dei più importanti ritrovamenti di questo genere in Svezia, preziosi oggetti, indossati da una o più donne d’alto rango per sottolineare il proprio livello sociale, risalenti si presume a un’epoca compresa fra il 500 e il 700 a.C.

Bronzi e terrecotte

Deliberatamente posti in una sorta di cunicolo, in parte sepolti sotto un macigno, manufatti di questo genere erano già stati individuati in altri Paesi, come la Germania e la Polonia, ma è la prima volta in Svezia, indicando la probabilità di contatti e scambi fra le popolazioni locali.

Non è ben chiara la ragione di queste sepolture di gioielli e altri oggetti preziosi: forse uno scopo rituale, oggetti che potrebbero servire nella vita nell’aldilà, ma potrebbe anche essere una forma di asserimento del proprio potere: posso permettermi di rinunciare a parte delle mie ricchezze.

Le possibilità delle moderne tecniche di ricerca

Un altro motivo d’interesse è rappresentato dall’assenza d’insediamenti noti nelle vicinanze. Oggi comunque a differenza di reperti risalenti all’età del bronzo portati alla luce uno o due secoli fa i ricercatori possono contare su sistemi all’avanguardia come la mappatura laser o i metal detector, senza i quali metà del tesoro non sarebbe nemmeno stato individuato.

Il processo di studio sarà naturalmente lungo e i reperti verranno trasferiti e conservati probabilmente in una struttura museale locale. E verrà quantificato, una volta stabilito il valore di mercato del tesoro, l’entità del compenso dovuto al fortunato scopritore secondo le normative svedesi.

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