15 Ottobre 2024
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Il contatto con la natura fa bene alla salute, lo sappiamo; ma ora un'ampia ricerca inglese definisce con più accuratezza il fenomeno e non manca qualche sorpresa.

Il tempo trascorso in mezzo alla natura è molto più benefico rispetto alla vita in città. Quest’affermazione desterebbe certo poca sorpresa: più bassi livelli d’inquinamento (atmosferico ma anche acustico), ambiente in generale più salubre, maggiore facilità nel rilassarsi. Tutto ovvio. Ma l’approfondimento svolto presso un prestigioso ateneo britannico conduce a una miglior comprensione sotto vari aspetti con alcune considerazioni, queste sì, non del tutto attese.

L’ambiente da visitare può essere una spiaggia come una riserva naturale, un bosco o un parco cittadino, ciò non è rilevante; si rivela invece fondamentale il tempo trascorso: è necessario raggiungere il limite di perlomeno 120 minuti a settimana.

Lo studio, apparso su Scientific Report, è stato realizzato da un team della Scuola di Medicina dell’Università di Exeter (Regno Unito) guidato dal dottor Mat White con la collaborazione del dottor Terry Hartig dell’Università di Uppsala (Svezia), ha coinvolto ventimila persone in Inghilterra e rivela inoltre che questo limite minimo affinché i benefici siano effettivi è del tutto indipendente dal sesso o dalle condizioni sociali o economiche di ciascun individuo: uomo o donna, benestante o con difficoltà a sbarcare il lunario, la classe sociale di appartenenza, è tutto irrilevante, così come non conta la distanza percorsa per raggiungere un qualsivoglia angolo di natura; nella maggior parte dei casi, le persone partecipanti alla ricerca non si sono spostate per più di tre chilometri dalla propria abitazione usufruendo per lo più degli spazi verdi all’interno delle aree urbane, ma già questo è sufficiente perché gli effetti benefici siano reali.

Un’altra scoperta fondamentale derivante dall’analisi dei dati: non è assolutamente necessario i 120 minuti siano consecutivi, possono tranquillamente essere frammentati lungo tutta la settimana. L’importante è raggiungere il limite minimo di due ore.
La ricerca fornisce ai medici uno stimolo riguardo la scelta delle raccomandazioni da fornire ai propri pazienti volte a preservare un livello di benessere psicofisico di base mantenendo sane abitudini quotidiane quali un minimo di esercizio fisico e quel contatto con la natura ora quantificato e accertato nella sua valenza ed efficacia.

Di Corrado Festa Bianchet

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