“Il maialino di Natale”, il racconto natalizio firmato J. K. Rowling
Harry Potter è, indubbiamente, il personaggio che per primo associamo alla scrittrice J.K. Rowling, complice una saga di successo composta da 7 libri che ha appassionato generazioni e generazioni di lettori in tutto il mondo ma nulla si sa di “Il maialino di Natale”.
In casi come questo, è spesso difficile per l’autore riuscire ad affrancare il proprio nome da quello del personaggio; impresa che J.K. Rowling sta affrontando con ottimi risultati. Dopo “L’Ickabog”, ha pubblicato un altro libro slegato dalla saga di Harry Potter che ha riscosso un buon successo.
Jack e Mimalino, i protagonisti
Si tratta de “Il maialino di Natale”, il primo romanzo della scrittrice inglese ambientato nel periodo più festoso dell’anno: la storia ha per protagonista Jack, un bambino che come tutti i bimbi del mondo ha un peluche al quale è particolarmente affezionato.
Mimalino, questo è il nome del pupazzetto di pezza. Più confidenzialmente Mimalino viene chiamato Lino. Fin qui nulla di particolare, dunque. I problemi sorgono, invece, nel momento in cui Lino sparisce.
Cose che, purtroppo, capitano e che milioni di famiglie in tutto il mondo hanno affrontato. Ciò che, invece, capita a Jack è qualcosa di inaudito: scomparso Lino, compare un nuovo peluche, un sostituto di Lino…
Un racconto di fantasia ispirato dalla vita quotidiana della scrittrice
Fermiamoci qui, per non svelare troppo della trama che – come ha confidato J. K. Rowling – nasce da momenti della vita quotidiana dell’autrice: quando suo figlio David era piccolo aveva un peluche preferito, a forma di maialino, senza il quale non riusciva a dormire.
Il bimbo amava moltissimo il maialino, ma durante il giorno si divertiva tanto a nasconderlo ovunque: non è difficile immaginare il finimondo che, giunta l’ora della nanna, scoppiava quando non si trovava il peluche.
J. K. Rowling decise, quindi, di comprare un peluche identico al maialino da tenere come riserva nel caso in cui il pupazzo “titolare” non saltasse fuori al momento del bisogno. Sebbene il maialino “di riserva” fosse stato ben nascosto, il piccolo David riuscì a trovarlo.
David decise che il nuovo maialino era il fratello del suo peluche adorato, tuttavia amò sempre incondizionatamente l’originale: il primo peluche, infatti, perse lo smalto iniziale, ma rimase sempre il preferito, mentre il secondo, nonostante le migliori condizioni, non conquistò mai il cuoricino del piccolo David.
Da qui, la scrittrice iniziò a meditare e riflettere sulla triste sorte che capita a chi non è, per mera casualità, il preferito, ma solo un rimpiazzo. E da queste riflessioni ha preso vita “Il maialino di Natale”, un racconto che sa sorprendere. Come un regalo sotto l’albero.
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