Un weekend di mare, fra sole e spiaggia, non si nega a nessuno. Un tuffo, un po’ di relax e, se sei in Italia, può anche capitare un aneddoto culturale, magari, pure letterario. Questo è quanto mi è successo nel borgo di Alassio, in provincia di Savona, davanti al mitico “Muretto di Alassio”.
Il Muretto di Alassio
Se non avete presente il manufatto edilizio, nessun problema, digitate su un motore di ricerca: un muretto come tanti, in una via interna del borgo ligure è diventato un emblema della cittadina per via delle numerose e colorate ceramiche autografate da personaggi più o meno noti del mondo dello spettacolo, dello sport e dell’arte.
Accanto alle piastrelle dei “divi”, ci sono poi piastrelle che riproducono stemmi di comuni italiani e di società sportive, arrivando a circa quota mille piastrelle, nel complesso. Col tempo, il Muretto è stato soprannominato anche muretto degli innamorati e muretto degli artisti.
Ernest Hemingway e il Muretto di Alassio
Inquadrata la popolarità del Muretto e la sua importanza che l’hanno elevato a emblema della cittadina ligure, eccoci arrivati al ruolo di Ernest Hemingway nella nascita del Muretto.
Ernest Hemingway, il celeberrimo scrittore Premio Nobel per la letteratura, autore di capolavori come “Addio alle armi” o “Il vecchio e il mare”, visitò molto il nostro Paese nel corso della sua vita.
Particolarmente assidue furono le visite ad Alassio, che fu descritta anche nel romanzo “Addio alle armi”, e, negli anni Cinquanta, era cliente abituale del Caffè Roma, un locale ancora oggi in attività che si trova esattamente di fronte al Muretto di Alassio.
Il titolare del locale, Mario Berrino, era solito collezionare gli autografi dei suoi clienti più famosi e proprio questa passione ispirò la nascita del celebre muretto. Berrino era stanco di vedere un muro così anonimo e grigio fuori dalle vetrine del suo locale e così decise di cambiargli volto.
Una notte, per non sollevare problematiche di natura burocratica con l’Amministrazione comunale, incollò le prime tre piastrelle di ceramica con gli autografi di Ernest Hemingway, del Quartetto Cetra, e Cosimo di Ceglie.
L’iniziativa non suscitò reazioni da parte del Comune e, dopo quelle prime tre piastrelle, ne vennero aggiunte molte altre, rendendo il Muretto uno dei posti più interessanti del borgo ligure.
Se vi capita, dunque, di passare da queste parti, una foto ricordo davanti al Muretto è d’obbligo, così come la ricerca meticolosa della piastrella autografata da Ernest Hemingway, un pezzo di storia davvero unico!
LEGGI ANCHE:
Il gatto, fonte di ispirazione per Hemingway, Murakami e molti altri scrittori
I soggiorni di Hemingway al Grand Hotel di Stresa
La storia del baule di Hemingway ritrovato nel magazzino di Sloopy Joe’s



