Il sistema Alfa Centauri

Vento solare come sulla Terra per Proxima c

Il sistema Alfa Centauri, il più vicino al sistema solare (circa 4,6 anni luce) è formato da tre stelle: Alfa Centauri A e B, rispettivamente una nana gialla e una nana arancione, e Proxima Centauri, decisamente più piccola e che, grazie alla sua orbita larga, è in assoluto la stella più vicina a noi, naturalmente dopo il Sole.

Fece notizia la scoperta intorno a Proxima di un pianeta all’interno della sua fascia abitabile, ovvero quella zona in cui l’acqua può persistere allo stato liquido e quindi potenzialmente favorevole allo sviluppo della vita. Ma naturalmente non è l’unico fattore da prendere in considerazione in questo genere di ricerca.

Proxima Centauri fu scoperta nel 1915 ed è sostanzialmente coetanea del Sole

La massa di Proxima Centauri è pari a 0,12 volte il Sole, poco più di un ottavo, e una temperatura superficiale di 3000 kelvin, poco più della metà; ciò implica la fascia abitabile (anche nota come Zona Riccioli d’Oro) si trovi molto vicina alla stella. Il pianeta denominato Proxima b è venti volte più vicino a essa di quanto lo sia la Terra al Sole, tanto da completare un’orbita in appena 11,2 giorni.

Proxima Centauri è una stella di tipo M, di per sé adatta alla presenza di pianeti che possano ospitare la vita (come ben sanno gli appassionati di Star Trek, ed è una classificazione realmente in uso), ma sussiste un problema legato alla sua instabilità. Le nane rosse di tipo M sono iperattive e dotate di un forte campo magnetico tanto che eventi come l’emissione di raggi X e brillamenti solari durano a lungo e sono in grado di spazzare via l’atmosfera di un pianeta ubicato in tale prossimità.

La pressione del vento solare su Proxima b sarebbe diecimila volte superiore a quella subita dalla Terra

La scoperta di Proxima c è più recente: sei volte la Terra in termini di massa, si trova assai più distante, 1,44 unità astronomiche da Proxima Centauri, più della distanza Terra-Sole (una unità astronomica, appunto) e impiega 5,3 anni per completare un’orbita.

Uno studio apparso in open access sull’Astrophysical Journal Letters prende in esame le condizioni in cui potrebbe trovarsi Proxima c. La valutazione è stata eseguita tenendo conto dei fattori noti, a partire proprio dal comportamento della sua stella e del relativo campo magnetico, che a tale distanza risulta particolarmente debole.

I modelli statistici e matematici, che tengono conto anche dei picchi e dei minimi di attività, portano alla conclusione che la pressione del vento solare sia in questo caso paragonabile a quella subita dalla Terra, tanto da consentire l persistenza di un’eventuale atmosfera sul pianeta.

La simulazione sarà utile in vista delle prossime ricerche mirate sui pianeti del sistema Centauri

In realtà al momento non sappiamo se Proxima b un’atmosfera ce l’abbia, ma è un osservato speciale proprio sotto questo punto di vista, anche in ragione della sua vicinanza a noi, e uno dei principali obiettivi per gli strumenti attuali o prossimi a entrare in funzione dedicati all’imaging diretto di esopianeti.

Nel frattempo gli stessi ricercatori stanno valutando le condizioni su Proxima d, un candidato pianeta, sarebbe il terzo nel sistema, la cui esistenza non è ancora ufficialmente confermata ma che si troverebbe estremamente vicino alla stella (più di Proxima b) e dotato di una massa molto ridotta.

Ecco il link diretto allo studio An Earth-like Stellar Wind Environment for Proxima Centauri c.

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