L’Estasi di Santa Teresa d’Avila di Gian Lorenzo Bernini

Capolavoro dell’arte barocca di Gian Lorenzo Bernini, l’Estasi di Santa Teresa d’Avila è un gruppo statuario che rappresenta un episodio mistico descritto dalla Santa in maniera del tutto teatrale.

Scolpita tra il 1647 e il 1652, in un periodo in cui l’artista si trovava in un momento poco felice della sua carriera, la celebre scultura fu per il Bernini un’occasione per mostrare la sua creatività ed impressionare a tal punto da rilanciare la sua fama.

Storia dell’opera e collocazione

Quando gli venne commissionata l’opera, nel 1967, il Bernini stava attraversando un periodo di decadenza e perdeva favori a causa del pontificato di Innocenzo X.

Nonostante ciò, il cardinale Federico Cornaro volle affidare all’artista la progettazione della cappella funeraria di famiglia all’interno della chiesa di Santa Maria della Vittoria, a Roma. Il committente era molto devoto a Teresa d’Ávila, figura tra le più importanti e significative della Controriforma cattolica, fondatrice dell’ordine dei Carmelitani scalzi.

Durante la sua vita, la santa era stata testimone e protagonista di fenomeni soprannaturali e mistici, che descrisse lei stessa in una suggestiva autobiografia. La scultura ad oggi si può ammirare nella cappella Cornaro, esattamente nel transetto sinistro della chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma.

Descrizione dell’opera

Nell’opera scolpita dal Bernini, Santa Teresa d’Avila è rappresentata semidistesa sopra una nuvola che la trasporta verso l’alto, nel cielo. Alla sua sinistra e sopra di lei l’artista ha scolpito un Cherubino nell’atto di lanciare un dardo per colpire la Santa al cuore.

Gian Lorenzo Bernini, Estasi di Santa Teresa d’Avila, 1647-1652, Chiesa di Santa Maria della Vittoria, Roma.

Mentre nella mano destra tiene il dardo, con la sinistra sposta il tessuto della veste della santa. L’abito di lei, vaporoso e molto ampio, è rappresentato con delle pieghe scomposte per effetto del vento. Il corpo di Santa Teresa appare totalmente abbandonato, ha gli occhi chiusi e la bocca socchiusa, e si può notare la sua espressione languida.

La teatralità dell’opera, oltre agli elementi barocchi che caratterizzano l’arte del Bernini, è accentuata dall’introduzione di una fonte di luce nella parte alta della cappella, creata dall’artista grazie all’inserimento dei vetri gialli. La luce illumina tutta la scena, amplificandone la teatralità e aggiungendo un effetto dorato al gruppo scultoreo, che lo esalta ancora di più.

Interpretazioni e simbologia del gruppo scultoreo

La versione dell’Estasi di Santa Teresa riprodotta dal Bernini è nota anche come Transverberazione di Santa Teresa d’Avila, che indica una sorta di trafittura del cuore con un oggetto affilato. Il termine “transverberazione” vuol dire infatti trafiggere e, secondo l’interpretazione cattolica, è il Cristo oppure un angelo a trafiggere il cuore del fedele fisicamente con un oggetto affilato.

Nella sua opera, oltretutto, Bernini si ispirò ad una esperienza mistica che la santa aveva riportato in uno dei suoi scritti. La religiosa aveva parlato di un rapimento celeste, per cui il dardo che scaglia il Cherubino è, quindi, Dio. La santa rappresentata nel suo momento di estasi, appare appagata dall’Amore di Dio.

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