Il giardino della cultura

I cognomi più diffusi in Italia: analisi tra regioni, storia e tradizione

Roma, 6 marzo 2025 – I cognomi non sono semplici identificativi anagrafici, ma veri e propri custodi della nostra storia e tradizione. Dietro ogni cognome si celano antichi mestieri, influenze religiose, origini geografiche e altri elementi che riflettono il nostro passato e la nostra identità culturale.

Ma quali sono i cognomi più rappresentativi di ogni regione italiana? Per rispondere a questa domanda, un recente studio condotto da Preply ha analizzato i cognomi più caratteristici del Paese, approfondendone l’etimologia e la loro diffusione tra la popolazione.

I cognomi più diffusi nel Nord Italia: Sala, Fabbri e Ferrero

Nel Nord Italia i cognomi più comuni sono spesso legati a mestieri e toponimi. In Lombardia, ad esempio, il cognome più diffuso è Sala, che trae origine dal termine longobardico per “corte/edificio” o dal prelatino “canale/terreno paludoso”.

In Veneto emerge Dalla, probabilmente derivante da un’espressione dialettale per indicare l’origine da un luogo o una famiglia. In Emilia-Romagna spicca Fabbri, dal latino faber, “fabbricante, artefice”, che rimanda alla professione del fabbro, fondamentale nelle città-stato medievali. In Piemonte il cognome più diffuso è Ferrero, derivante da faber ferrarius, ossia “lavoratore del ferro”.

Centro Italia: tra angeli e santi nei cognomi più diffusi

Nel Centro Italia prevale un’influenza religiosa nei cognomi più comuni. Nel Lazio, il più diffuso è Angelis, presente in diverse varianti e legato al culto degli angeli. In Toscana spicca Innocenti, derivante dal latino Innocens (“colui che non nuoce”), spesso associato al culto dei Santi Innocenti e utilizzato per battezzare gli orfani. In Abruzzo il cognome più rappresentativo è D’Angelo, di origine greca (anghelos), che significa “messaggero di Dio” e che, secondo alcune teorie, veniva attribuito a famiglie nobili o vicine alla Chiesa.

Sud Italia e Isole: tra cappelli, città e religione

Nel Sud Italia emergono cognomi con origini curiose e affascinanti. In Campania, il più diffuso è Coppola, derivante dal tipico berretto meridionale. In Sicilia domina Messina, legato all’omonima città dalle origini greche (Messene, “curva, falce”). In Puglia spicca Santoro, chiaramente connesso alla festività cristiana di Ognissanti. Infine, in Calabria il cognome più comune è Romeo, che può avere due origini: una religiosa (da rhomaios, “pellegrino a Roma”) e una geografica, indicando la provenienza dalla città eterna.

La diffusione dei cognomi nelle regioni italiane

Analizzando la distribuzione dei cognomi in base alla popolazione, la Sardegna si distingue per la maggiore concentrazione di cognomi. Il più comune è Sanna, con un’incidenza di 4,92 persone ogni 1.000 abitanti, seguito da Piras (4,18) e Pinna (2,67).

Tra le regioni del Nord con alta incidenza troviamo il Trentino con Mair e la Liguria con Parodi, entrambi con circa 2,60 ogni 1.000 abitanti. Al contrario, le regioni più popolose mostrano una minore incidenza di cognomi. In Puglia, ad esempio, Santoro, Leo e Lorusso hanno un’incidenza compresa tra 0,79 e 0,84 ogni 1.000 abitanti. Lombardia e Piemonte chiudono la classifica con Riva (0,76 ogni 1.000 abitanti) e Ferraris (0,59), la percentuale più bassa registrata.

Come è stato condotto lo studio?

Lo studio è stato realizzato analizzando i primi tre cognomi più diffusi per regione attraverso il database di cognomix.it. Per identificare i cognomi più specifici per ogni area, sono stati esclusi i venti cognomi più comuni a livello nazionale. Per ogni cognome più diffuso di ciascuna regione è stata analizzata l’etimologia, considerando le teorie più accreditate dagli esperti. Inoltre, è stata valutata l’incidenza ogni 1.000 abitanti, basandosi sulla popolazione regionale.

Preply: la piattaforma che ha condotto lo studio

Preply è una piattaforma per l’apprendimento delle lingue online, che connette insegnanti e studenti in 180 paesi. Fondata nel 2012 negli Stati Uniti da tre imprenditori ucraini, oggi conta oltre 40.000 insegnanti di più di 50 lingue, con sedi a Barcellona, New York e Kiev.

Da comunicatistampa.net

Ti Potrebbe Interessare