Luca Princiotta Band: “Rough Blue”, un album a tutto rock per chi non si accontenta del “semplice” strumentale

A costo di far alzare qualche scudo (e qualche grido di protesta), soprattutto da parte dei fan che seguono i Doro, sarò onesta: quando ho visto per la prima volta un video dei Luca Princiotta Band su Youtube, la mia prima reazione è stata “Non hai vinto, riprovaci.”

Il motivo? Sarà che dopo quasi ventisette anni passati ad ascoltare rock e metal, e per di più in tutte le salse possibili e immaginabili, sarò diventata un po’ troppo esigente anche per i musicisti più scafati, ma mi sembrava roba già vista e trasmessa fino allo sfinimento.

“Niente di nuovo sotto il sole” mi sono detta, e così, facendo forse uno dei primi sbagli che un’amante del genere non dovrebbe mai fare (almeno in teoria, poi la pratica è tutta un altro paio di maniche), ho deciso di passare oltre.

Questo fino al 30 agosto 2019 quando, mentre mi trovavo allo Spartyto di Biasca, ho avuto l’occasione di vederli on stage.

Inutile dire che tra sentire una rockband in un video Youtube e sentirla dal vivo, di acqua sotto i ponti ne scorre, e difatti posso dire che, oltre ad aver riscaldato i motori dei fan presenti, la LP Band (come è anche conosciuta) mi ha fatto ricredere di brutto.

Anzi, mi ha fatta ricredere al punto tale che, da appassionata del rock e del metal qual sono, non solo ho deciso di conoscere meglio Luca Princiotta, chitarrista dal 2006 dei Doro (per chi non lo sapesse, è la rockband di Doro Pesch, aka “La Regina del Metal” e già vocalist dei Warlock), ma anche di soffermarmi su Rough Blue, il suo nuovo album, uscito nel 2018 per Metalville Records.

Chi è Luca Princiotta: biografia, carriera e lavori

Prima di conoscere meglio Rough Blue, il CD della Luca Princiotta Band, iniziamo dal principio: chi è Luca Princiotta e cosa fa?

Nato il 12 giugno 1982 a Como sotto il segno dei Gemelli, il chitarrista italiano ha cominciato a muovere i primi passi nel 1996 nella trash metal band Deathector, nella quale milita fino al 1998.

Nel 1998 entra a far parte dei Clairvoyants, una delle cover band italiane più conosciute dedicate agli Iron Maiden e, tra una data e un’altra, rimpiazza anche il chitarrista Steve Wray nei BLAZE, la rockband fondata da Blaze Bayley dopo essere stato “licenziato” dagli Iron Maiden.

Nel 2006 entra a far parte dei Doro per sostituire il chitarrista Oliver Palotai e, nel 2008, dopo aver concluso il suo cammino con i BLAZE, diventa un membro stabile della band di Doro Pesch.

Qualche anno più tardi fonda i Luca Princiotta Band, un progetto ambizioso, composto da quattro musicisti, che propone un rock denso, potente e ricco di passione.

Tante le influenze a cui i musicisti, per ottenere un sound sempre nuovo e avvincente, attingono a piene mani: si va infatti dai riff rock e blues più potenti fino agli assoli e ai grooves da capogiro, passando anche per la voce graffiante e bluesy di Matteo Bertini (il membro più giovane del gruppo).

Rough Blue di Luca Princiotta Band: recensione

Rough Blue è il secondo album dei LP Band, uscito nel 2018 per Metalville Records e distribuito da Rought Trade, che racchiude 10 brani, dai pezzi rock molto potenti e che arrivano subito alle orecchie (e alla testa), come Shake the Cake, fino ad arrivare alle ballads più orecchiabili, come We Need Time, che sicuramente faranno sognare il pubblico femminile (oltre che quello maschile).

L’album, oltre a contenere sonorità interessanti, non lascia spazio ai virtuosismi “più beceri” a cui, bene o male, siamo un po’ tutti abituati, ma in compenso ciascun pezzo non solo è concepito e suonato da mani esperte, ma è anche di buon gusto e per niente noioso.

Un disco godibile, che si lascia ascoltare e che non ha bisogno di architetture troppo ardite per esprimersi al meglio.

E che non posso non consigliare per tutti i fan del rock puro, sincero e classic, che cercano ottimi suoni di chitarra e riff mozzafiato, ma che nello stesso tempo desiderano andare al di fuori dell’orticello dei soliti “nomi conosciuti”.

Rough Blue può essere ascoltato su Spotify, su Youtube e sui principali music store, come Apple Music, mentre per chi ama la sensazione di toccare una copertina appena uscita, di toccarla e di sfilare un disco dalla sua custodia per poi ascoltarlo a tutto volume, può essere acquistato su Amazon al prezzo di 27,38 euro (il file mp3 invece è disponibile per 9,99 euro).

Rough Blue di Luca Princiotta Band-lista brani

01. On Board
02. Shake The Cake
03. What It Takes
04. When Everything’s Right
05. The Guest
06. Nothing But This Song
07. Rough Blue
08. The Good Life
09. Ain’t No Love
10. We Need Time

Di Francesca Orelli

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1 commento su “Luca Princiotta Band: “Rough Blue”, un album a tutto rock per chi non si accontenta del “semplice” strumentale”

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