L’attaccamento infantile – II Parte: la Strange Situation di Mary Ainsworth

Se il lavoro di John Bowlby può essere considerato uno dei capisaldi nello studio delle relazioni precoci tra bambini e genitori, dal punto di vista operazionale spicca sicuramente quello di Mary Ainsworth, collaboratrice di Bowlby e curatrice di uno dei metodi più utilizzati per focalizzarsi su tale rapporto.

La strange situation ideata dalla psicologa canadese consiste in un test strutturato in laboratorio, ma basato su osservazioni familiari. Il bambino e il genitore vengono prima lasciati da soli in una stanza nella quale il piccolo può esplorare l’ambiente. In seguito i due entrano in contatto con un estraneo che parla con il genitore e interagisce con il figlio, fino al momento in cui il bambino viene lasciato da solo con l’estraneo. Infine, il genitore torna per ricongiungersi al bambino.

In questo modo vengono valutati i comportamenti di figlio e genitore, prestando attenzione in particolare a determinati indici, come il modo in cui il bambino esplora l’ambiente in presenza del genitore, quanto il piccolo ricerchi il suo affetto quando questo ritorna e quanto il contatto fisico si mantenga tra i due.

E’ possibile quindi, in base a queste tipologie di comportamento, tracciare 4 pattern di attaccamento:

  • Sicuro: i bambini usano la figura di attaccamento come una base sicura per esplorare il mondo, piangono quando il genitore non è presente, ma sono consolabili al momento della riunione. I genitori sono sensibili e collaborativi, tengono conto dei desideri dei figli e agiscono di conseguenza.
  • Insicuro-evitante: i bambini non mostrano disagio al momento della separazione dal genitore, ed evitano la vicinanza ed il contatto al momento della riunione. I comportamenti del genitore sono caratterizzati allo stesso modo da una avversione per il contatto fisico e dall’indisponibilità nel soddisfare i bisogni del bambino.
  • Insicuro-resistente: i bambini mostrano un notevole disagio al momento della separazione, piangendo rabbiosamente e manifestando attacchi di collera. Al momento della riunione sono inconsolabili. I genitori sono caratterizzati da pochi segnali interattivi e scambi empatici quasi assenti.
  • Insicuro-disorganizzato: non c’è nessun pattern comportamentale definito, e le risposte dei bambini sono contraddittorie, passando da una ricerca morbosa del genitore ad un marcato evitamento. E questa una condizione tipica dei bambini abusati e maltrattati, o che subiscono le ripercussioni di una depressione da parte del caregiver.

Come è possibile intuire, sarà l’attaccamento sicuro il pattern che permetterà all’infante di sviluppare un rapporto equilibrato con la realtà, bilanciando una sana relazione con la figura genitoriale con la propensione ad esplorare il mondo. Sapere di poter contare su un caregiver che fa da base sicura permette di sviluppare gradualmente una certa autonomia.

La Ainsworth definisce il concetto di sensibilità materna come la capacità di riconoscere i segnali del bambino, di interpretarli accuratamente e rispondere in maniera adeguata.

I pattern individuati da questo test hanno un alto valore predittivo dei futuri legami che il bambino svilupperà da adulto. Un attaccamento sicuro favorirà la crescita sul piano emotivo e cognitivo, permettendo di sviluppare rapporti sani anche al di fuori di quello con i propri genitori.

di Daniele Sasso

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2 commenti su “L’attaccamento infantile – II Parte: la Strange Situation di Mary Ainsworth”

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