L’origine dei meteoriti che colpiscono la Terra: la maggior parte proverrebbe da tre soli impatti nella Fascia degli Asteroidi
Fascia degli Asteroidi: Non è facile stabilire quante meteoriti sopravvivano all’attrito con l’atmosfera terrestre arrivando a cadere sul nostro pianeta, ma secondo uno studio del 2020 la media sarebbe di 17600 oggetti di massa superiore ai 50 grammi ogni anno e quasi tutti passano inosservati per le ridotte dimensioni e il luogo dell’impatto, essendo due terzi della Terra coperti dagli oceani con il 90% della popolazione che vive nell’emisfero settentrionale, occupando peraltro appena l’1% della superficie totale. Due nuovi si aggiungono oggi a una ricerca pubblicata lo scorso luglio e suggeriscono che il 70% degli impatti noti sia provocato da asteroidi provenienti da soli tre gruppi che risiedono nella Fascia Principale, ubicata fra Marte e Giove.
“Si tratta di un gruppo di asteroidi con orbite simili in quanto sono frammenti creati durante una collisione tra due asteroidi” spiega Miroslav Brož, astronomo presso l’Università Carlo IV di Praga (Università Carolina) e autore principale degli studi pubblicati sulla rivista Nature and Astrophysics, mentre Michael Marsset dell’Osservatorio europeo australe (ESO, European Southern Observatory) in Cile, autore principale di uno dei due ultimi studi aggiunge “Sebbene siano noti più di 70.000 meteoriti, solo il 6% è stato chiaramente identificato dalla sua composizione come proveniente dalla Luna, da Marte o da Vesta, uno dei più grandi asteroidi nella fascia principale degli asteroidi. La fonte degli altri meteoriti è rimasta non identificata”.
Ricerche precedenti indicano che meno dell’1% dei meteoriti proviene da Marte o dalla Luna
La tipologia più comune di meteoriti, l’85% di quelle trovate sulla Terra, sono le condriti, la maggior parte delle quali note come “condriti ordinarie” a loro volta suddivise in tre classi: H (olivine-bronziti), L (olivine-ipersteni) e LL (olivine-pigeoniti o anfoteriti), in base al contenuto rispettivamente alto (High), basso (Low) e molto basso (Low Low) di ferro, ferro metallico e lega ferro-nichel nelle sferule chiamate condrule (da cui il nome della classe) di minerali detti olivine, silicati di origine magmatica o metamorfica che costituiscono i mattoni del sistema solare e sono comuni sulla Terra.
Un altro gruppo denominato condriti carbonacee è caratterizzato da grandi quantità di acqua in minerali argillosi e da materiali organici come gli amminoacidi, alcuni dei quali sono gli stessi alla base della vita. Questo gruppo rappresenta il 5% del totale delle condriti e si ritiene si siano formate ai tempi della nascita del sistema solare stesso.
Esistono inoltre condriti più rare, le E, R, e K, mentre le acondriti, come spiega il nome stesso, non presentano condrule al proprio interno poiché si tratta di rocce sottoposte a processo di fusione.
Anche gli asteroidi sono classificati per tipologia, in questo caso su base spettroscopica, e la maggior parte di quelli di classe S (rocciosi, silicati) si trova nelle regioni interne della fascia principale mentre nelle regioni esterne sono più comuni gli asteroidi di classe C (carboniosi, complessivamente i tre quarti del totale degli asteroidi conosciuti).
Secondo un’altra recente ricerca l’asteroide che causò l’estinzione dei dinosauri proveniva da oltre l’orbita di Giove
Secondo i risultati dei nuovi studi, ottenuti grazie a un meticoloso calcolo all’indietro delle traiettorie dei meteoroidi, l’osservazione dei singoli asteroidi e una modellazione dettagliata dell’evoluzione orbitale dei corpi genitori, gli specialisti possono mettere in relazione un dato tipo di meteorite con la famiglia di asteroidi o persino con lo specifico asteroide di origine nella fascia principale.
Uno dei due studi considera le micrometeoriti rinvenute in calcari medio-Ordoviciani e crateri da impatto sulla Terra i quali indicano che il nostro pianeta ha subito un’intensa caduta di condriti L ordinarie circa 466 milioni di anni fa in corrispondenza dell’inizio di un’era glaciale ritenuta un punto di svolta fondamentale per lo sviluppo della biodiversità.
Dietro questo evento, suggerisce lo studio, vi è la frammentazione di un asteroide di grandi dimensioni nella fascia principale e a tutt’oggi il materiale originato da questa rottura provoca oltre il 20% di tutti gli impatti meteorici. Gli autori ritengono per tipologia e caratteristiche orbitali ciò possa essersi verificato solo nella famiglia di asteroidi denominata Massalia.
L’altro studio guidato da Brož suggerisce che il resto delle condriti ordinarie odierne abbia origine da collisioni tra asteroidi con diametro superiore a 30 chilometri avvenute non oltre 40 milioni di anni fa sempre nella famiglia Massalia (condriti L, il 37 percento dei meteoriti terrestri noti), e più di recente, 5,8 milioni e 7,6 milioni di anni fa, ripettivamanete nelle famiglie Karin e Koronis che rappresentano la classe di meteoriti condriti H (il 33 percento dei meteoriti terrestri noti).
Alle famiglie di asteroidi Flora e Nysa (LL) nella fascia principale degli asteroidi viene ricondotto un altro 8% ha scoperto la ricerca mentre il 6% è collegato a Vesta, il secondo corpo più grande nella fascia degli asteroidi dopo Cerere. Resta un 15% di meteoriti noti la cui fonte dev’essere ancora individuata. Lo studio servirà anche a meglio ponderare l’obiettivo delle future ricerche incluse eventuali missioni di recupero di materiale come OSIRIS-REx e Hayabusa.
Fonti: Source regions of carbonaceous meteorites and NEOs
The Massalia asteroid family as the origin of ordinary L chondrites
Young asteroid families as the primary source of meteorites
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