Proteggere e gestire i patrimoni con il trust: guida pratica e criticità
Il trust, nato dal diritto anglosassone, sta diventando uno strumento sempre più apprezzato anche in Italia per chi vuole proteggere e pianificare il proprio patrimonio in modo strategico e sicuro.
Cos’è il trust e come funziona?
Il trust consente di separare la proprietà dei beni dal loro controllo, coinvolgendo tre figure principali:
- Settlor (disponente): crea e trasferisce i beni.
- Trustee: gestisce i beni per conto dei beneficiari.
- Beneficiari: ricevono i vantaggi derivanti dal trust.
I vantaggi
- Protezione patrimoniale: I beni inseriti sono protetti da creditori o conflitti ereditari, poiché formalmente appartengono al trustee.
- Pianificazione successoria: Permette di stabilire in anticipo la distribuzione del patrimonio, evitando incomprensioni tra gli eredi.
- Flessibilità: Adatta la gestione dei beni alle esigenze dei beneficiari nel tempo, ideale per tutelare minori o persone con difficoltà.
- Riservatezza: Non richiede la pubblicazione dei dettagli, garantendo discrezione rispetto ai testamenti tradizionali.
Le sfide del trust in Italia
Nonostante i vantaggi, il trust presenta alcune complessità:
- Normativa italiana: sono stipulati in Italia possono essere soggetti a regolamenti italiani, generando confusione con le norme anglosassoni.
- Costi elevati: la sua creazione e gestione richiede un investimento iniziale significativo.
- Consulenza necessaria: È fondamentale affidarsi a esperti per evitare errori e malintesi.
Conclusione
Il trust è una soluzione versatile per proteggere e gestire i patrimoni, ma richiede una pianificazione accurata e una conoscenza approfondita delle normative italiane. Con il supporto di consulenti legali esperti, può rappresentare uno strumento potente per la tutela del patrimonio e una successione senza intoppi.
Dott. Fabio Castaldi
www.castaldiassociatesfirm.com