Nuovo studio sull’enigmatico cefalopode simile al Nautilus emerso dall’Argentina del devoniano
A volte la scarsità di esemplari di una creatura estinta può dare adito a classificazioni incerte che possono tuttavia essere riviste anche molto tempo dopo la prima descrizione grazie alle nuove tecnologie nel frattempo resesi disponibili oppure al ritrovamento di nuovi esemplari in condizioni di conservazione tali da permettere nuove analisi. È proprio questo il caso di un abitante dei mari di quasi mezzo miliardo di anni fa, un’ammonite simile al Nautilus.
Tornoceras baldisi costituisce l’unica specie di ammonoidea conosciuta dell’Argentina del Devoniano, ma in un nuovo studio la polarità stratigrafica della successione sedimentaria è stata reinterpretata, suggerendo che i fossili di ammonoidi si trovino nell’intervallo più alto della Formazione Chigua, riassegnando quindi il fossile al genere Epitornoceras (descritto dal geologo e paleontologo Fritz Frech nel 1902).
Nel periodo Devoniano, compreso fra i 419,2 e i 358,9 milioni di anni fa, l’odierna Argentina si trovava nei pressi del polo sud e come tutto il Sudamerica faceva parte del supercontinente Gondwana ed era ancora un tutt’uno all’Africa.
Si tratta di una regione particolarmente interessante per i paleontologi, sono stati effettuati nel corso degli anni numerosi ritrovamenti che attraversano le varie ere geologiche: dalle prime, piccole creature marine ai giganteschi titanosauri.
Nella nuova ricerca gli specialisti hanno ridescritto Epitornoceras baldisi, un cefalopode ammonoide del devoniano medio argentino, più precisamente nel tardo Givetiano (382,7-387,7 milioni di anni fa circa), utilizzando nuovi fossili provenienti dalla Formazione Chigua.
Il supercontinente Gondwana racchiudeva l’Africa, le Americhe, l’India, l’Arabia, l’Antartide e l’Australia.
“Durante il Devoniano inferiore e medio, il Gondwana sudoccidentale era caratterizzato da ambienti marini circumpolari con fasi sorprendenti di aumento di endemismo e la quasi assenza di tipici gruppi paleozoici (principalmente conodonti, graptoliti e stromatoporoidi)” spiega il dottor Ninon Allaire dell’Universidad Nacional de Córdoba.
“Uno di questi cladi è quello degli Ammonoidi. Sono estremamente rari: solo pochi eventi sono stati segnalati in Bolivia e Argentina in depositi che vanno dal primo Eifeliano al primo Frasniano (da 393 a 383 milioni di anni fa).”
Epitornoceras baldisi non costituisce una nuova scoperta, essendo stato descritto per la prima volta nel 1968 come appartenente al genus Tornoceras, ma il nuovo lavoro suggerisce questa specie dovrebbe invece essere riassegnata al genere Epitornoceras. E si tratterebbe del primo caso in Sudamerica, poiché la sua presenza era finora stata segnalata in Nordamerica, Nordafrica ed Europa.
“L’Epitornoceras è presente nel Nord Africa, nei bacini renano-boemi e degli Appalachi. La sua diversificazione e l’acquisizione dell’ampia distribuzione geografica ebbero luogo dopo la biocrisi Taghanica del Givetiano alla fine del Devoniano medio”. Il paleontologo si riferisce a un evento di estinzione verificatosi 386 milioni di anni fa: una forte diminuzione dei livelli di ossigeno provocò una crisi soprattutto alle creature marine come i coralli e agli animali che dipendevano dagli ecosistemi da essi creati e si ritiene fino al 36% delle specie viventi all’epoca non sia sopravvissuto e la crisi Taghanica sia quindi l’ottavo più importante evento di estinzione mai registrato.
Sono rarissimi gli esemplari di Ammoniti del Devoniano medio e inferiore, recuperati perlopiù in Argentina e Bolivia
“Quindi, la presenza di Epitornoceras durante il tardo Givetiano nel Gondwana più meridionale e occidentale non è sorprendente, poiché esiste un modello ben registrato di migrazioni dalle regioni tropicali nei bacini circumpolari dopo la biocrisi taghanica”.
I dieci nuovi esemplari oggetto dello studio odierno provengono dalla zona più elevata della Formazione Chingua, nella provincia di San Juan, lungo la precordigliera argentina, una cintura di pieghe e spinte ubicata nel bacino di avampaese (un bacino strutturale che si sviluppa adiacente e parallelo a una catena montuosa) dell’estremità meridionale delle Ande Centrali.
“Epitornoceras è un genere cosmopolita, che si è diversificato dopo la biocrisi taghanica del tardo medio Givetiano, secondo i documenti appalachi, marocchini ed europei. La sua presenza nel Gondwana occidentale più meridionale suggerisce l’immigrazione dalle regioni tropicali al freddo regno del Malvinoxhosan durante il tardo Givetiano”.
“Nonostante la presenza di ammonoidi cosmopoliti nella Precordigliera argentina, la famiglia dei trilobiti Calmoniidae, insieme ad altri generi endemici come Belenopyge, indicano che il regno di Malvinoxhosan (Malvinokaffric) [una bioregione marina identificata in Sudafrica costituita da un gruppo di animali marini, pesci e molluschi, che prosperavano in acque fredde] sia ancora identificabile durante il tardo Givetiano nel Gondwana più meridionale e occidentale come un principale unità biogeografica, sulla base dei loro elementi diagnostici tipici”.
L’articolo The late Givetian (Middle Devonian) ammonoid Epitornoceras Frech, 1902 from Argentina (southwestern Gondwana) è stato pubblicato sulla rivista Geodiversitas.
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