Ossa umane ritrovate nelle pareti della Chapelle Expiatoire di Parigi

Nelle pareti della Chapelle Expiatoire di Parigi (Francia), secondo quanto riportato oggi dalle colonne del The Guardian, sarebbero state rinvenute ossa umane risalenti al periodo della Rivoluzione Francese.

La Chapelle Expiatoire, fino ad oggi, era nota per essere “solo” un monumento costruito e dedicato alla memoria di re Luigi XVI e di Maria Antonietta, ghigliottinati nel 1793 sulla Place de la Révolution e sepolti poi nel vicino cimitero della Madeleine.

Ossa umane nelle pareti della Chapelle Expiatoire: i retroscena della scoperta

Aymeric Peniguet de Stoutz però, amministratore della cappella, che venne completata nel 1826 nel sito in cui prima si trovava il cimitero della Madeleine (uno dei quattro cimiteri in cui, durante il periodo della Rivoluzione Francese, venivano sepolti in fosse comuni i corpi dei ghigliottinati), nei giorni precedenti ha trovato delle anomalie nelle pareti situate tra le colonne della cappella inferiore dell’edificio.

Quando l’archeologo Philippe Chartier, interpellato subito de Stoutz, ha inserito una macchina fotografica tra le pietre di quelle pareti, ha fatto una scoperta a dir poco sorprendente.

Le pareti infatti nascondevano quattro ossari, in legno e pelle, ossa umane e terra.

In precedenza si pensava che i resti dei ben 500 aristocratici e rivoluzionari sfortunati, e decapitati durante la Rivoluzione Francese, fossero stati trasferiti dal cimitero della Madeleine in un altro sito di sepoltura, o addirittura nelle catacombe di Parigi, quando cominciò la costruzione della Chapelle Expiatoire:

Finora abbiamo sempre pensato che la cappella fosse solo un monumento alla memoria della famiglia reale, mentre ora abbiamo appena scoperto che era anche una necropoli della Rivoluzione.”

Chapelle Expiatoire: chi potrebbe esserci sepolto?

Per il momento non ci sono ancora certezze sui nomi di chi potrebbe esserci sepolto nella Chapelle Expiatoire, perché dovranno essere effettuate ulteriori indagini archeologiche.

Tuttavia, considerando che, dopo la chiusura del cimitero della Madeleine, qui vennero traslati i corpi dei 500 nobili e rivoluzionari ghigliottinati durante la Rivoluzione Francese, esclusi re Luigi XVI e Maria Antonietta (che vennero ritrovati il 18 gennaio 1815 e inumati, il 21 gennaio 1815, con una solenne cerimonia nell’abbazia di Saint-Denis), è possibile che nella Chapelle Expiatoire si trovino:

  • Charlotte Corday: rivoluzionaria francese, nota soprattutto per aver assassinato Jean-Paul Marat mentre si trovava nella vasca da bagno, condannata alla ghigliottina e decapitata il 17 luglio 1793, dieci giorni prima del suo venticinquesimo compleanno.
  • Olympe de Gouges: drammaturga, attivista e femminista, ghigliottinata il 3 novembre 1793 per i suoi scritti pieni di coraggio e in cui affermava che, secondo lei, Robespierre aspirava alla dittatura (cosa che, nei fatti, avvenne durante il periodo del Terrore). Salì sul patibolo con dignità e, le sue ultime parole, furono “Le donne avranno pur diritto di salire alla tribuna, se hanno quello di salire al patibolo”. Subito dopo la sua esecuzione cominciò addirittura ad essere ricordata come una prostituta e, soltanto dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, iniziò ad essere studiata e analizzata dagli appassionati di letteratura francese. Oggi è considerata non solo una delle prime femministe della storia moderna, ma anche una delle più belle figure umaniste del Settecento.
  • Madame du Barry: conosciuta per essere stata l’ultima favorita del re Luigi XV, costruì nella reggia di Versailles un temibile intreccio di intrighi. Fu anche una grande ammiratrice del filosofo Voltaire, che andò anche a trovare quando era già anziano e malato. Dopo essersi recata a Londra per cercare di recuperare (invano) i gioielli che erano stati rubati dalla sua camera del castello di Louveciennes, alla vigilia della dichiarazione di guerra contro la Gran Bretagna, la du Barry rientrò in fretta e furia in Francia per cercare di evitare l’apposizione dei sigilli alla sua proprietà. Fu la sua fine: dichiarata nemica dei francesi (a quell’epoca un soggiorno in Inghilterra era visto come un aiuto agli emigrati e veniva punito con l’arresto e la condanna a morte), venne ghigliottinata l’8 dicembre 1793. Si racconta che, fino all’ultimo, cercò di salvarsi invano, facendo la conta dei suoi beni (come le avevano fatto credere le autorità) e che, quando si ritrovò faccia a faccia con la ghigliottina, perse il proprio coraggio e fu necessario trascinarla con la forza fin sul patibolo, dove pianse, si disperò e implorò il boia di risparmiarla.Di Francesca Orelli

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