Gli antichi spagnoli? Vivevano meglio dei loro contemporanei

Senza una comprensione, o un radicamento, nella storia di base è difficile immaginare un tempo prima del proprio.

Ciò è particolarmente vero quando pensiamo ai Paesi, ai confini e alle usanze che una volta avrebbero potuto prevalere rispetto a quelli presenti ai giorni nostri.

La Spagna, per esempio, come tanti altri Paesi non è sempre stata conosciuta come Spagna.

Né la religione di Stato della popolare regione turistica è sempre stato il cattolicesimo.

Al-Andalus, il nome dato dai musulmani all’attuale Spagna

Al-Andalus era il nome dato dai musulmani all’attuale Spagna, inclusa nella penisola iberica, durante il periodo storico che noi oggi conosciamo come Medioevo.

Con il termine Medioevo viene indicato il tempo compreso tra la caduta dell’Impero romano d’Occidente (476) e la scoperta dell’America (1492). Durante questo lungo periodo della nostra storia, la Spagna passò sotto il dominio di diversi stati arabi o berberi.

Al-Andalus, al suo apice geografico dell’VIII secolo, si estendeva dal punto più meridionale della Spagna fino a toccare parti dell’attuale Francia meridionale.

Durante questo periodo la Spagna faceva parte del califfato omayyade e praticava l’Islam.

Sebbene non siano eccessivamente visibili oggi, i resti del passato islamico della Spagna persistono in tutto il Paese. In alcuni luoghi più di altri.

Per esempio, la Moschea-Cattedrale di Cordova, conosciuta anche con il nome di Grande Moschea di Cordova, e il cui nome cristiano è Cattedrale di Nostra Signora dell’Assunta, incarna l’architettura moresca di un periodo islamico.

Una fusione delle due religioni che, ad un certo punto, si sono incrociate nella storia della Spagna.

Gli antichi spagnoli vivevano meglio o peggio di quelli odierni?

È comune pensare al Medioevo come ad un periodo di squallore, di superstizioni e, più in generale, abbastanza pericoloso.

Eppure, come rivelato dal dottor José Carvajal Lopez, docente di archeologia storica presso l’Università di Leicester, gli antichi spagnoli di Al-Andalus potrebbero aver avuto una vita migliore di quella dei loro contemporanei.

Al-Andalus, secondo quanto affermato da Lopez, era il posto migliore dove vivere nel Medioevo in Europa.

C’erano molte entità politiche che avevano diversi problemi, ma che nello stesso tempo garantivano stabilità economica. E le persone sembravano essere più felici e in grado di godere di un certo livello di libertà, e di cultura, rispetto ad altri Stati e ad altri luoghi del Medioevo.

Quando gli studiosi spagnoli del XVIII secolo, sulla scia di quello che stava accadendo durante l’Illuminismo, cercarono di creare uno stato illuminato su modello della Francia, degli Stati Italiani o dell’Inghilterra, quando guardarono nel loro passato, ciò che trovarono fu Al-Andalus.

E dovettero riconoscere che, il Medioevo, fu il periodo più florido e prospero per la penisola iberica.

Il Romanticismo Spagnolo, il “padre” dell’archeologia islamica

Tra la seconda metà del XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo cominciò a manifestarsi un interesse sempre più evidente per il passato islamico della Spagna. Fu l’inizio del Romanticismo Spagnolo.

Durante il Romanticismo molti andarono in Grecia o in Italia, ma c’è un gran numero di romantici che si recò in Spagna proprio per cercare l’anima islamica della Spagna.

Questo interesse diede anche origine, tra le altre cose, all’archeologia islamica come la conosciamo oggi.

Naturalmente gli spagnoli moderni, come il resto della popolazione europea, godono di certe cose che i loro predecessori non avrebbero mai immaginato di avere.

Spagna: com’era nel Medioevo?

Certo, affermare che gli antichi spagnoli vivevano meglio dei loro contemporanei, potrebbe apparire un azzardo, ma se si analizzano le cose da una diversa prospettiva, ci si rende conto che il periodo tra il X e l’XI secolo fu particolarmente brillante per la penisola iberica.

I diversi Stati, che emergevano e collassavano rapidamente, di cui era composta l’allora Al-Andalus, erano in competizione tra di loro e avevano un unico obiettivo: mostrare ai rivali di essere i più agiati e i più luminosi.

Gli Stati sponsorizzavano intellettuali, poeti e architetti, che hanno lasciato un segno molto forte nella storia islamica. Segno che, tra l’altro, è stato trasmesso anche alla storia spagnola.

Il Medioevo in Spagna, nel complesso, fu un periodo abbastanza brillante in termini di arte e di cultura, ma anche un periodo di grande stabilità economica. Fu anche un periodo di pace e dove vennero create numerose strutture.

Lo Stato di Cordova crollò all’inizio dell’XI secolo, ma tutte le città e le strutture resistettero alla struttura dello Stato stesso.

La maggior parte delle città spagnole vennero create tra il IX e il X secolo, ma riuscirono a sopravvivere anche nei secoli successivi – e molte di esse le possiamo ammirare ancora oggi.

Se si va nel sud della Spagna, si possono vedere molti degli antichi impianti di irrigazione, come le reti umane, e molti di questi risalgono al periodo islamico o hanno addirittura resistito, più o meno, da allora.

Ci sono forti elementi strutturali che si sono profondamente intrecciati nella cultura spagnola e che provengono proprio da quel periodo.

È difficile da vedere, perché non è qualcosa che è stato enfatizzato dagli storici e dagli archeologi nel passato, ma più sappiamo e più possiamo vedere che gran parte di ciò che è la Spagna oggi fu creata durante quel periodo.

Di Francesca Orelli

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