11 Ottobre 2024
Un tradizionale impianto per il trattamento delle acque reflue

Un tradizionale impianto per la purificazione delle acque reflue (Credits: Nick Allen): l'impianto pilota del progetto dell'Unione Europea integra il recupero pressoché integrale del materiale di scarto.

Purificare le acque reflue ricavandone allo stesso tempo biocarburante, idrogeno e carbone vegetale: un progetto finanziato dall'UE entra nella fase dimostrativa.

La purificazione delle acque di scolo cariche di sostanze nocive e la necessità di fonti di energia ecosostenibili: e se potessimo risolvere entrambi i problemi contemporaneamente?

È ciò a cui mira TO-SYN-FUEL, progetto finanziato nell’ambito di Horizon 2020, programma di innovazione e ricerca dell’Unione Europea: ricavare carburante senza rilascio di CO2 dal riciclo delle biomasse di scarto.

La sperimentazione è già in fase avanzata

L’Istituto Fraunhofer per l’Ambiente, la Sicurezza e l’Energia (UMSICHT) ha messo a punto un sistema denominato Reforming Termo-Catalico (TRC) (*): dai test di laboratorio si è arrivati a un progetto pilota, un impianto in grado di convertire 300 kg all’ora di liquami; il passo successivo, attualmente in corso, consiste nel portare a 500 kg ogni ora la produzione di carburante da questi scarti essiccati.

La conversione delle biomasse tramite tecnologia TCR genera tre sottoprodotti principali: un gas ricco di idrogeno (H2), una sorta di carbone vegetale chiamato biochar dal potere calorifico pari al GPL e l’olio pirolitico, un prodotto di sintesi in grado di sostituire il petrolio di cui l’impianto pilota dovrebbe produrre oltre 200.000 litri. Quest’ultimo elemento in particolare grazie alla tecnica dell’idrodeossigenazione (HDO) e in seguito tradizionali metodologie di raffinazione darà infine vita a un equivalente dei carburanti usati oggi nei normali motori a combustione interna.

Una dimostrazione lunga dodici mesi

TO-SYN-FUEL (The Demonstration of Waste Biomass to Synthetic Fuels and Green Hydrogen) proseguirà fino ad aprile 2021 e dovrà dimostrare di poter processare in un anno 2100 tonnellate di liquami deidratati e convertirli in 210,000 litri di biocarburante liquidi e 30.000 kg di idrogeno. Il tutto secondo modalità che siano attrattive e convenienti anche dal punto di vista economico e commerciale.

Di Corrado Festa Bianchet

(*) Col termine reforming catalitico ci si riferisce al processo di ristrutturazione molecolare atto ad aumentare il numero di ottano di una miscela idrocarburica.

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