La Storia della Filosofia Occidentale – Capitolo III: Anassimene

Anassimene da Mileto era più giovane di Anassimandro, e con ogni probabilità ne fu discepolo. L’acme della sua “carriera” da filosofo, durante la quale si occupò anche di meteorologia e astronomia, è riconducibile al 545 a.C., e la sua morte intorno al 528 a.C..

Come Talete, ritrova il principio di tutte le cose in una materia determinata, che però non è più l’acqua, ma l’aria. Tentando di congiungere le visioni dei suoi due illustri predecessori, Anassimene caratterizza l’aria con gli stessi principi che Anassimandro aveva concettualizzato riguardo all’ápeiron, ovvero il movimento incessante e l’infinità.

Il soffio vitale che anima il mondo

L’aria, in quanto principio, diventa quindi il soffio vitale (pneuma) che permette al mondo di esistere e di animarsi. La terra viene descritta, in tal senso, come un gargantuesco animale. Il respiro di questa imponente creatura coincide con la sua anima e la vita stessa.

Non solo i mortali e ciò che li circonda, ma anche le divinità nascono dall’aria. Dal principio di Anassimene passa il passato, il presente e il futuro di qualsiasi elemento, che si muove e si trasforma grazie ad esso.

I diversi elementi naturali, quindi, non differiscono tra loro per ragioni qualificative, ma quantitative, poiché tutti sono formati dalla stessa sostanza.

Il mutamento delle cose

Scendendo un po’ più “nel pratico”, il filosofo descrive i due processi che sottostanno al mutamento di tutte le cose. Il processo di rarefazione permette all’aria di trasformarsi in fuoco, e quello di condensazione le permette di diventare vento, poi nuvola, e infine acqua, fango, terra e pietra.

Inoltre, la rarefazione è il processo che produce il caldo (il fuoco), mentre la condensazione produce il freddo (l’acqua).

In sostanza, tutte le trasformazioni del mondo vengono spiegate come derivanti dall’aria, poichè tutte le cose che formano l’universo non sono altro che aria in un diverso grado di densità.

Di Anassimene non rimane che un frammento, emblematico però della sua visione dell’aria come archè da cui nasce ogni cosa:

“Come l’anima nostra, che è aria, ci sostiene, così il soffio e l’aria circondano il mondo intero.”

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1 commento su “La Storia della Filosofia Occidentale – Capitolo III: Anassimene”

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