“Queen of Hearts” dei Coreleoni (première)-recensione

Da amante del rock’n’roll e del metal anni 70, 80 e 90, non c’è niente di meglio come un’anteprima per scaldarmi, soprattutto se quest’ultima è rappresentata da Queen of Hearts, il nuovo inedito dei Coreleoni, gruppo fondato nel 2017 da Leo Leoni, chitarrista dei Gotthard, proprio per il 25esimo compleanno dei Gotthard.

La band, formata da Leo Leoni, Ronnie Romero, Mila Merker, Alex Motta e Jgor Gianola, prima di Queen of Hearts, aveva pubblicato un altro inedito, Walk on Water, che mi aveva catturata fin dal primo momento non solo per il suo sound, ma anche per la sua critica feroce nei confronti della guerra, della scelta di sacrificare la vita di numerosi innocenti per “beni fin troppo materiali” (petrolio in primis) e anche perché, all’interno del video stesso, questi messaggi non solo erano cantati, ma li si leggevano a chiare lettere su uno sfondo in cui apparivano alcuni dei personaggi più sanguinari che hanno (purtroppo) attraversato il nostro Nuovo Millennio, e tra questi erano ben riconoscibili Osama Bin Laden e Saddam Hussein.

Queen of Hearts”: recensione

Il nuovo inedito, Queen of Hearts, che è stato presentato oggi 16 agosto 2019 alle 12.00 in punto su Youtube (la prima era stata annunciata due giorni fa), tolti i due minuti di attesa, nel complesso dura all’incirca 5.14 minuti.

All’inizio del video, e questo è stato il primo dettaglio che ho notato, vengono presentati tre personaggi chiave: il prete, il texano e il playboy.

E, prima ancora di questi tre, appare una macchina argento metallizzato, forse un po’ troppo moderna per il contesto scelto, quello del Vecchio West, da cui scende una donna (l’attrice scelta per interpretare “la regina di cuori” della canzone) che poco dopo entra da una porta.

Tutta l’azione si svolge all’interno di un bar malfamato, con un caminetto che si vede sullo sfondo e un tavolo da gioco verde, il green, dove è in corso una partita a poker, e ambienti molto scuri o in cui prevale la penombra.

E, oltre al fumo, tanto per sottolineare la pericolosità di tutta la situazione salta fuori pure una revolver, che viene posata dal playboy sul tavolo (particolare già visto in altri video, anche in quelli degli stessi Gotthard, come ad esempio Feel what I feel, quindi niente di nuovo sotto il sole).

I Coreleoni, anche se in un primo momento mi sembravano suonare in un ambiente separato, alla fine con un cambio di telecamera (prima non si capiva bene) sono apparsi nella stessa scena.

Bello l’assolo, intorno al minuto 3.31, di Leo Leoni, e anche la sua giocata successiva con Ronnie Romero contro la “regina di cuori”, che dopo essere passata quasi in sordina, viene messa (com’è giusto che sia) al centro della scena e ulteriormente evidenziata dalla “calata” della carta che la raffigura sul poker.

Il pezzo in sé strizza molto l’occhio alle sonorità dell’album Dial Hard dei Gotthard, uscito nel 1994, e nel complesso è piacevole da ascoltare e, sul finale, si chiude anche con una sfumatura che non provoca stacchi “troppo improvvisi” per le orecchie.

Molto più leggero, cinematografico e scuro rispetto a Walk on water, ma sicuramente da ascoltare e da vedere on video oltre che live!

Di Francesca Orelli

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