Luna e mitologia: com’è stata raffigurata nell’Antichità (IV parte)

8. Hina, la misteriosa dea lunare dei Maori

Hina era la dea della luna dei Maori e la protettrice della femminilità e della creatività.

Secondo un racconto diffuso in Polinesia, viveva in una grotta nascosta dalle cascate dell’arcobaleno.

9. Bahloo, il dio della luna aborigeno che rifiutò la corte della dea del sole

Un mito aborigeno racconta che Yhi, la dea del sole, fece una corte spietata a Bahloo, il dio della luna, e cercò in tutti i modi di convincerlo a fare coppia con lei, ma lui la rifiutò sempre.

Yhi però, decisa a non arrendersi, minacciò gli spiriti che sostenevano il cielo che, se avessero aiutato Bahloo a scappare sulla Terra, lei l’avrebbe lasciata al buio. Così gli aborigeni spiegano perché il sole e la luna sembrano rincorrersi sempre nel firmamento.

Tuttavia, in un altro mito, Bahloo non solo è presente sulla Terra, ma nel racconto viene anche spiegata l’origine della mortalità degli uomini e della loro paura per i serpenti.

Bahloo, dopo aver preso i suoi serpenti velenosi, andò a fare una passeggiata di notte e, poco dopo, si imbatté in un gruppo di uomini.

Il dio chiese loro di aiutarlo a portare i suoi serpenti attraverso un fiume, ma quelli, impauriti, rifiutarono. Bahloo allora lo fece lui stesso.

Giunto dall’altra parte del fiume, gettò un pezzo di corteccia, che prese a galleggiare, e un sasso, che affondò, nell’acqua, dicendo che lui sarebbe stato come la corteccia e che lui si sarebbe rialzato sempre, mentre gli uomini sarebbero stati come i sassi e che, una volta morti, sarebbero affondati nella terra.

Da quel momento non solo gli uomini odiarono i serpenti e, appena li vedevano, li uccidevano, ma Bahloo iniziò ad inviarne di più sulla Terra per ricordare loro che non avevano fatto quello che lui aveva chiesto.

10. Tsukoyami, il dio giapponese nato da un occhio

Tsukoyami, nella mitologia giapponese, è il dio della luna, fratello di Amaterasu, la permalosa dio del sole.

Secondo alcune versioni nacque dall’occhio destro di Izanagi, il dio della creazione, mentre si stava purificando dai suoi peccati con dell’acqua dopo essere scappato dal regno dei morti.

In un mito molto conosciuto tra gli shintoisti Tsukoyami, rimasto disgustato dal modo con cui Uke-Mochi, la dea del cibo, aveva preparato un pranzo, la uccise, facendo infuriare Amaterasu, che da allora non volle più vederlo.

Di Francesca Orelli

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